"Sette punti persi a causa delle rimonte avversarie, la Fiorentina. Che, di recuperi, ne ha concretizzati due, contro SPAL e Lazio. Con l'Atalanta Freuler acciuffò il pareggio al 94', mentre il Chievo ribaltò il vantaggio iniziale facendo bottino pieno: il Milan, poi, ha tarpato l'entusiasmo dopo la rete di Simeone, riempiendo di rammarico l'ambiente gigliato. Con ciò che è stato lasciato per strada, i viola stazionerebbero a quota trentaquattro, a tre lunghezze dall'Aquila. Il ribaltamento - parziale - del risultato con la formazione di Gattuso ha riaperto una ferita nella struttura: il calo mentale, il problema della tenuta nell'arco dei novanta minuti, soprattutto a stretto raggio.
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Il problema dei cali mentali e dei gol in sequenza: sette punti persi e una tenuta da rivedere
Lavorare su questi aspetti, dai quali la Fiorentina sembra essere quasi guarita, visto l'ordine temporale in cui si sono svolti, sarà fondamentale
"Analizzando l'andamento della squadra di Pioli si può evincere come ci siano due fattori che evidenziano il problema. Il primo punto riguarda, come detto in precedenza, le rimonte e, più in generale, lo spegnimento delle risorse legate alla testa. In varie occasioni, soprattutto tra settembre ed ottobre, con qualche sprazzo anche a novembre, la Fiorentina è scoparsa, alla distanza, dalla partita: i viola non duravano novanta minuto, si esaurivano - mentalmente - prima. Calando quindi nel gioco, senza riuscire a rimanere in gara. Spesso, i secondi tempi - a partire dal sessantesimo minuto - diventavano una prova totalmente diversa da quella vista nel periodo precedente. Questo processo, talvolta, è stato viziato anche da un avvenimento, come la rete di Manolas nella sfida con la Roma, in cui i toscani ripresero per due volte la doppietta di Gerson. Inoltre, dei tre recuperi patiti, due sono arrivati, in casa, contro dirette concorrenti nella corsa all'Europa League.
"Il secondo fattore è quello relativo alle reti in sequenza. Con il Bologna, ad esempio, Palacio segnò solamente un minuto dopo il momentaneo vantaggio di Chiesa, mentre a Crotone i padroni di casa chiusero la partita tra il 17' e il 18' grazie a Budimir e Trotta, considerato anche l'errore - probabilmente catalogabile come "di superficialità" - di Astori. Non solo, perché un'altra avversaria per la qualificazione europea, la Sampdoria, inflisse un "uno-due" al 'Franchi' in tre giri d'orologio. Senza tener conto della rete di Castro, incassata al 46', al rientro dagli spogliatoi, che ribaltò la partita. Lavorare su questi aspetti, dai quali la Fiorentina sembra essere quasi guarita, visto l'ordine temporale in cui si sono svolti, sarà fondamentale. Anche per non riassaporare quella sensazione di rimpianto sofferta dopo il sigillo di Calhanoglu.
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