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Il passionale contro il freddo

Fiorentina-Sampdoria sarà anche Paulo Sousa contro Montella. I due hanno modi di fare molto diversi

Stefano Niccoli

Quella di domenica pomeriggio tra Fiorentina e Sampdoria sarà inevitabilmente anche la sfida fra Paulo Sousa e Montella. L'aeroplanino, predecessore del portoghese a Firenze, tornerà per la prima volta da ex al Franchi. Sarà curioso vedere come i tifosi viola accoglieranno l'artefice della rinascita gigliata.

Due caratteri completamente opposti, quelli di Sousa e Montella. Tanto caldo, passionale e protettivo il lusitano quanto freddo, distaccato, schivo e con un'aria di superiorità il campano. Le differenze nei modi di fare dei due tecnici sono venute fuori fin dall'inizio dell'esperienza di Paulo con la Fiorentina. L'allenatore portoghese ha, per esempio, reintrodotto la partita fra il suo staff e i giornalisti durante il ritiro estivo. Si tratta di un piccolo gesto, ma utile per conoscere la stampa e, soprattutto, costruirsi un'atmosfera positiva intorno a sé. Un'usanza, questa, ripetuta a ottobre, nella settimana della gara del San Paolo col Napoli. Montella, invece, non si è mai "abbassato" a giocare con i cronisti a testimonianza di una distanza tra lui e il mondo dei media. Lo stesso discorso vale per il rapporto con i tifosi. Immaginare Montella scattarsi qualche selfie prima dell'inizio di una partita è pura utopia. Per Sousa, invece, è la normalità. Ma anche su questo aspetto, il cambio di rotta lo avevamo già notato a Moena, con Paulo e i giocatori spesso presenti al viola village per foto, autografi e simpatiche gag. Per il lusitano squadra e pubblico sono un tutt'uno, mentre l'aeroplanino - nonostante il bel gioco riportato a Firenze - ha sempre alzato un muro divisorio tra lui e la piazza, non si è mai arruffianato la città. Un muro che è poi cresciuto dopo le parole sulla "giusta dimensione" pronunciate dopo la semifinale di ritorno di Europa League contro il Siviglia. Differenze nette anche per quanto riguarda gli allenamenti a porte aperte. Vincenzo non ha mai visto di buon occhio le sedute pubbliche, rischio un calo di concentrazione del gruppo. Le sue dichiarazioni su questo argomento alla vigilia della gara del Franchi col Siviglia furono emblematiche. Sousa, invece, ha sempre dato volentieri alla gente la possibilità di assistere agli allenamenti della Fiorentina. Le parole nella conferenza di presentazione - “I tifosi devono essere un braccio steso in campo della città verso la squadra. Troveremo le soluzioni per farli stare più vicini a noi” - facevano già intendere un cambio di scenario su questo punto. Per non parlare, poi, della festa di Natale delle giovanili viola. Montella non vi ha mai partecipato. Paulo, invece, non solo ci ha preso parte, ma ha anche intrattenuto genitori e ragazzi con aneddoti e storie del suo passato.

Sousa e Montella: due poli opposti, il passionale contro il freddo.

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