Il paradosso di Schetino

"Il più famoso paradosso di Zenone racconta di Achille ed una tartaruga dove l’eroe greco, nonostante la maggiore velocità, non riesce a raggiungere il rettile partito in vantaggio: per ogni dieci metri percorsi infatti, essa ne percorrerà uno e così via, senza mai essere superata dall’uomo ma solamente assottigliando una distanza incolmabile. Questo fu teorizzato dal filosofo nell’Antica Grecia ma, se ben guardiamo sulle cime del Trentino, qualcuno sta vedendo la propria carriera mutarsi in una tartaruga: non tanto per la lentezza necessaria per emergere, bensì poiché Andrès Schetino corre veloce ma non riesce ad agguantare la permanenza in viola.

"Un ritiro giocato non al massimo ma quando contava esserci, al netto delle assenze, lui c’è stato: l’uruguaiano, lo scorso anno in prestito al Livorno, ha giocato da titolare tutte le amichevoli del ritiro di Moena, pur conscio che un ritorno ai labronici sia più reale di una sua permanenza a Firenze. Schierato davanti alla difesa, dove si è alternato con Gonzalo, ma anche mezzala nel centrocampo talvolta a due e successivamente a tre di Sousa che, in lui, ha trovato per adesso una buona certezza nel cantiere aperto viola: basteranno la fiducia e queste quattro maglie da titolare per rimanere alla Fiorentina?

"Probabilmente no, la categoria gli va larga e l’allenatore portoghese non può permettersi di non avere ricambi in un punto nevralgico del campo: agevolato dalle assenze di Vecino e Badelj, tutti ci auguriamo che non si possa ripetere un nuovo caso-Brillante, gettato nella mischia da Montella alla prima giornata contro la Roma come richiesta di aiuto al reparto sportivo della società. Il 21 agosto non è poi così lontano e lo Juventus Stadium, che intanto è pronto ad accogliere Higuain, sembra un miraggio per il calciatore uruguaiano, ma occhio alle sorprese: perchè a quel punto Zenone dovrebbe teorizzare qualcos'altro.