È il terzo giocatore più pagato della rosa viola. Il primo, tra gli attaccanti, ma l'ultimo nelle gerarchie di Sousa. Quello di Khouma Babacar è un vero e proprio paradosso. Il contratto fino al 2019, reclamato a furor di popolo non più tardi di due estati fa, adesso è una gabbia dorata per il senegalese, che si appresta a vivere la seconda stagione da riserva del più generoso Kalinic.
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Il paradosso di Babacar
È il terzo giocatore più pagato della rosa viola. Il primo, tra gli attaccanti, ma l'ultimo nelle gerarchie di Sousa. Il contratto fino al 2019, reclamato a furor di popolo non più tardi di due estati fa, adesso è una gabbia dorata per il...
Le caratteristiche psico-tecnico-tattiche di Babacar non sono congeniali al gioco di Sousa. Il portoghese vuole attaccanti come il croato, ma Baba non è, e non è mai stato, un folle pressatore utile anche in fase di non possesso. La stagione passata è stata da comprimario, quella appena iniziata non si prospetta diversa. Il mercato non ha portato buone nuove, con le richieste viola mai avvicinate dalle (poche) offerte arrivate.
E allora Babacar è ancora qui, a vestire la maglia con la quale è cresciuto. A godersi un ingaggio da big, ma con prospettive sportive da riserva. Un vero e proprio paradosso, che però può essere sovvertito. Come? In Europa League. Lì, salvo sorprese, Baba potrà giocarsi le proprie carte e mettersi in mostra, provando a scalare posizioni nelle gerarchie in attacco e a riconquistare la fiducia di Sousa.
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