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Il mistero di Mounir

Un amore mai sbocciato quello con Firenze (COMMENTA)

Redazione VN

Un amore che (probabilmente) non è mai sbocciato quello tra Mounir El Hamdaoui e la Fiorentina. Inseguito a lungo da Corvino, con il famoso fax arrivato fuori tempo massimo il 31 gennaio 2012, la trattativa andò in porto (a parametro zero) con l’arrivo a Firenze del ds Pradè nell’estate scorsa. Il “mago di Rotterdam” però in maglia viola non ha mai dato l’impressione di convincere al 100%.

Tre gol in quindici presenze (quasi tutte da subentrato) sono numeri abbastanza impietosi per quello che, prima dell’arrivo di Toni, doveva essere la spalla o la prima alternativa di Jovetic in attacco. Il ramadan, una preparazione non al top dopo un lungo anno di inattività per gli screzi con l’allenatore dell’Ajax Frank de Boer, la Coppa d’Africa, continui guai fisici che ne hanno limitato l’utilizzo, due sole partite da titolare e molti spezzoni non hanno, finora, fatto vedere chi è il vero Mounir. I gol contro Milan, Torino e Roma sembrano lontani anni luce, e il 2013 del marocchino in maglia viola è fatto di tre spezzoni contro Parma, Juve e Inter, quando le partite erano ormai, nel bene o nel male, in frigorifero.

Addirittura con l’arrivo di Larrondo gli spazi sono diminuiti, e spesso mister Montella gli ha preferito l’attaccante argentino ex Siena, non proprio il massimo per uno che in carriera ha segnato più di 100 gol. Anche domani non ci sarà, per via di un risentimento ai flessori della coscia. Un problema di non poco conto, visto che anche Jovetic non è al 100% e le alternative in attacco si contano sulle dita di una mano. Forse nessuno più spera in un completo ritorno del “Mago”, sì il mago del mistero…

PIER FRANCESCO MONTALBANO