"Dignità, dovere, divertimento". E' il motto della famiglia Della Valle, affisso anche nello spogliatoio del centro sportivo su ordine di Diego. Lo statuto viola che sta venendo meno, soprattutto per quello che riguarda la voce divertimento, solleva più di un interrogativo. Lo ha fatto direttamente il primo tifoso viola al periodico Economia del Corriere della Sera (clicca qui). Perplessità che ritornano di tanto in tanto nei momenti delicati della squadra. Ma qual era la strategia di fondo? Mettere in vendita la società o pungolare l'animo della massa silenziosa ad esprimersi sull'operato della sua famiglia? Magari per provare a contrastare la parte più animata che nelle ultime settimane se la sta prendendo contro tutto e tutti.
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Il gioco non diverte ma i remi non sono in barca: i dubbi di Diego Della Valle
Diego Della Valle vive nell'ombra le dinamiche della Fiorentina e lancia messaggi a Firenze. Adesso toccherà ad Andrea rispondere alle domande sul futuro...
Da par suo il maggiore dei fratelli si è allontanato dai riflettori, le ultime volte che è stato avvistato al Franchi erano i giorni del coro "salutate la capolista". Ma considerare davvero Diego fuori dai giochi viola sarebbe un errore. Basta rileggere le dichiarazioni di Mario Cognigni alla festa col centro di coordinamento di pochi giorni fa. Ben tre volte ha menzionato Diego e la sua scelta di richiamare Corvino alla Fiorentina senza mai citare Andrea. Appare chiaro dunque che nelle scelte strategiche principali Diego ricopra ancora un ruolo centrale benché in ombra. E' legittimo, peraltro, visto che il 70% delle quote della società che controlla il club sono di sua proprietà.
La realtà impone riflessioni, da una parte e dall'altra. A Casette d'Ete si stanno chiedendo se vale la pena continuare a stare nel calcio. Una falla tra la proprietà e la città è aperta da tempo e le parole di questa mattina di Diego Della Valle non fanno che aggiungere altri dubbi e interrogativi ad una situazione satura di difficoltà e incomprensioni. Nel weekend ADV sarà a Firenze e sarà chiamato a fare un bilancio della stagione e inevitabilmente a rispondere sul futuro. Il loro futuro con la città. Diego ha aperto la strada, ora sta ad Andrea percorrerla col vento in sfavore.
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