La stagione in corso della Fiorentina sembra essersi conclusa anzitempo, visti gli obiettivi sfumati su tutti i fronti (campionato, Europa League e Coppa Italia). Superata la pausa per le nazionali rimarranno 9 giornate alla conclusione del campionato e la Fiorentina vorrà cercare il miglior piazzamento in classifica (magari europeo) a coronamento di questa stagione non certo esaltante. La qualificazione all'Europa League rimane però l'obiettivo ultimo, come è stato dichiarato nelle ultime settimane dai giocatori stessi e dirigenti viola. C'è da fare la corsa sull'Atalanta e il Milan (attualmente a 55 e 53 punti con la Fiorentina staccata di sette lunghezza sui bergamaschi). Se si guardano però i calendari di Atalanta, Milan e Fiorentina, è proprio la squadra viola ad aver la peggio, dato che dovrà affrontare Inter e Lazio nelle mura amiche del Franchi e due trasferte difficili come Sassuolo e soprattutto Napoli.
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Il finale di stagione e la corsa all’Europa League: ma davvero conviene?
Iniziare la prossima stagione in largo anticipo per i preliminari di Europa League, in un'estate che sarà caratterizzata da una rivoluzione in rosa e in panchina e l'attuazione di un nuovo "ciclo"
Oltre al calendario però c'è da considerare con grande attenzione anche il futuro della Fiorentina, o meglio la Fiorentina che verrà. In estate Paulo Sousa molto probabilmente lascerà la guida tecnica della squadra e la rosa potrebbe subire importanti modifiche in "entrata" ma soprattutto in "uscita", tra chi non ha convinto e chi è arrivato a fine ciclo.
Se davvero dovesse avvenire una sorta di rivoluzione nell'organico viola, si dovrà dunque ripartire da zero. Ci sarà dunque un nuovo gruppo da collaudare e amalgamare. Ci sarà un nuovo tecnico (il nome non è importante) che dovrà attuare un importante lavoro sulla sua nuova rosa. Dare un gioco alla squadra fin da subito, apportare i propri schemi e la propria tattica, attuare inoltre una preparazione atletica idonea e che permetta alla squadra di sostenere l'annata che verrà sui tre fronti (campionato, Europa League, Coppa Italia). Una cosa non certo da poco. Ci sarà il preliminare di Europa League da affrontare e che, aldilà di chi potrà essere l'avversario, ti impone un anticipo nei programmi e nella preparazione dell'annata calcistica che verrà.
Inoltre non è detto che chi sostituirà Paulo Sousa sulla panchina viola abbia grande esperienza nelle competizioni europee e, soprattutto, il come sostenerle con la programmazione ed anche da un punto di vista fisico e mentale per la squadra. Nel corso dell'estate, in contemporanea alla gestione del campo, Pantaleo Corvino ufficializzerà i nuovi acquisti e continuerà a lavorare (cosi come sta già facendo adesso) per regalare nuovi innesti al futuro tecnico viola. I vari acquisti che la società viola farà sul mercato saranno ovviamente "diluiti" nel corso dell'estate, in base anche alla conclusione di ogni singola trattativa. Il futuro tecnico dovrà quindi iniziare la sua avventura in viola con una rosa incompleta, da "aggiornare" e da completare (si spera) nel corso di tutto il mercato estivo.
Considerando tutte queste variabili la domanda che ci viene da porci è: "E' davvero indispensabile qualificarci alla prossima Europa League? Ne vale davvero la pena visto il grandissimo lavoro, sul campo ed extra-campo (mercato), che la Fiorentina si ritroverà quest'estate?"
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