E menomale che a questa Fiorentina mancava carattere! Era questo che si rimproverava alla squadra di Montella fino a qualche settimana fa. Perchè nel calcio per essere vincenti non basta essere belli come quasi sempre è stata la formazione viola, ci vuole anche il cuore, serve saper lottare e qualche volta anche un pizzico di fortuna. Di certo i segnali delle ultime settimane raccontano di una Fiorentina che è cresciuta enormemente sul piano del temperamento e della capacità di reagire. E così è riuscita a vincere anche gare meno belle, e anzi molto sofferte, come quelle con Genoa e Chievo. Ha saputo riacciuffare una partita ormai persa come quella col Milan, compiendo un'impresa assai rara nel suo genere. E poi andare a vincere a Bergamo senza mezza squadra, fino all'esito thriller di Fiorentina-Torino. Vero che era stata lei stessa a complicarsi tremendamente la vita, ma avere la forza di riprendersi la vittoria è roba non da tutti (chiedere ai rossoneri per conferma).
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Il cuore oltre l’ostacolo
La Fiorentina ha scoperto una qualità “nuova”. Il Milan ora trema (COMM.)
Questa, nuova, Fiorentina è una squadra che non muore mai, che ci crede fino alla fine. Sorpassare il Milan non sarà facile, ma intanto Montella è riuscito a spaventare Allegri e Galliani rimangiando 5 punti in due partite. La situazione psicologica è quindi favorevole alla Fiorentina, anche se non è tutto rose e fiori in casa viola. La difesa continua a collezionare errori individuali e alcuni singoli sono in calo di rendimento. Ma le note liete sono decisamente di più, con l'attacco che va in gol anche senza Jovetic, con Cuadrado e Ljajic che hanno iniziato a segnare con continuità, con il +20 punti in classifica rispetto all'anno scorso, con i cambi sempre più azzeccati e a volte fortunati di Montella: Mati, El Hamdaoui e Romulo hanno collezionato l'azione del 4-3, così come a Bergamo Ljajic e Larrondo avevano 'fruttato' un rigore ed un gol. E poi il grande cuore da gettare in campo nelle ultime 5 giornate, dove il Milan non potrà più sbagliare.
SIMONE BARGELLINI
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