La Fiorentina vede la linea del traguardo. Ossigeno puro, boccata d'aria fresca, chiamatela come volete, la vittoria contro la Lazio ha liberato i viola dallo spettro della Serie B e dalla prossima settimana si inizierà anche (e soprattutto) a pensare al futuro. Dopo Cagliari - parola di Commisso - lo scenario sarà più chiaro, ma l'orizzonte viola non è ancora del tutto delineato. Soprattutto per quanto riguarda la guida tecnica che siederà in panchina nella prossima stagione: i viola non possono sbagliare, ma per adesso hanno ricevuto soltanto dei "no, grazie" dai tecnici contattati. Tutti nomi di grande spessore o giovani in rampa di lancio che hanno mostrato dubbi sulla qualità del progetto viola. Sarri, De Zerbi, Gattuso, Juric i nomi più in voga negli ultimi mesi tentennano, o hanno già scelto altre mete per proseguire la propria carriera.
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Iachini si “copia”: una salvezza alla sua maniera. Poi però grazie e arrivederci
Un anno fa la conferma arrivò grazie ad una serie di risultati positivi nel finale di stagione. Ora però Commisso deve puntare ad altro
Se prima di tutto servono idee chiare e un percorso ben preciso, allo stesso tempo serve non commettere l'errore fatto al termine della passata stagione. Nelle ultime 5 giornate, a salvezza ormai conquistata, la Fiorentina inanellò una serie di risultati positivi che fruttarono ben 10 punti. Alla vittoria col Torino (per certificare la permanenza in A), seguì il pari soffertissimo con l'Inter a Milano, poi la sconfitta con la Roma e le "discese libere" con Bologna e Spal - 4-0 e 1-3 - che fecero risalire la Fiorentina verso la parte sinistra della classifica. Iachini si guadagnò la conferma di Commisso grazie anche a risultati che ormai contavano poco o niente, puntando fortemente sulla "meritocrazia" e su un allenatore capace di tirar fuori la squadra dalle sabbie mobili.
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Scelta non fu più sbagliata, e poco dopo smentita nei fatti visto che alla settima giornata di campionato Prandelli fu chiamato in fretta e furia a rimettere insieme i cocci di un'altra annata che sembrava buttata; e che poi, si è complicata terribilmente con le dimissioni di Cesare e il ritorno del tecnico con il cappellino. Il quale, dopo il pareggio di Marassi col Genoa le sconfitte con Atalanta e Sassuolo, si è preso otto punti tra Verona, Juve, Bologna e Lazio. Ieri è arrivato - quasi - il "bollino dop" sulla permanenza in Serie A, grazie ad una prestazione perfetta, di grande cuore e carattere in pieno stile Iachini. Uno Iachini tarantolato a bordo campo, calato perfettamente nella sua specialità: trasportare la barca in porto dopo la burrasca. Poi però, grazie Beppe, per dare slancio al progetto ambizioso di Commisso servirà altro.
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