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I tempi cambiano: il Sassuolo guarda la Fiorentina dall’alto (e non da ora)

GERMOGLI PH: 16 DICEMBRE 2020 FIRENZE STADIO ARTEMIO FRANCHI SERIE A FIORENTINA VS SASSUOLO NELLA FOTO GOL VLAHOVIC ESULTANZA

Il Sassuolo è tranquillo in classifica e ha un'identità di gioco. La Fiorentina no: la salvezza è ancora tutta da conquistare

Stefano Niccoli

Once upon a time. C'era una volta in cui la Fiorentina guardava il Sassuolo dall'alto. Troppa era la differenza tecnica a favore della squadra viola. Prendiamo in considerazione due partite di qualche anno fa.

Mancino magico

23 dicembre 2013: rasoiata decisiva di Giuseppe Rossi a dieci minuti dal triplice fischio. Vittoria sporca che consentì alla formazione allenata all’epoca da Vincenzo Montella di portarsi a 33 punti in classifica e di avvicinarsi al terzo posto occupato dal Napoli. Che bel Natale!

Baba e Salah show

14 febbraio 2015: nella nebbia di Reggio Emilia la Fiorentina batte il Sassuolo per 3-1 grazie alla rete di Salah e alla doppietta di Babacar. Partita sontuosa quella dei viola, da leccarsi i baffi.

E adesso?

Ora il piatto piange. I ruoli, ahi noi, si sono ribaltati. La Fiorentina ha sì un buon margine di vantaggio sul terz’ultimo posto, ma la salvezza è ancora tutta da conquistare. Fare punti contro Sassuolo e Verona è fondamentale, non fosse altro perché poi al Franchi arriverà la Juventus per una sfida d’altri tempi considerando l’orario domenicale delle 15. L’identità di gioco manca. Non da oggi. Già, l’identità. Ciò che, invece, il Sassuolo ha. Una squadra, quella neroverde, che per certi versi assomiglia alla prima Fiorentina di Montella. Palleggio e possesso palla. Forse fin troppo. L’abbiamo visto nella gara contro l’Inter durante la quale gli emiliani, al netto del gol di Traorè, sono riusciti ad impensierire poche volte Handanovic (ma non dimentichiamoci che non c’erano né Caputo, né Berardi, pedine fondamentali per De Zerbi). La mano dell’ex tecnico del Benevento si vede eccome. Il Sassuolo è ottavo in classifica, alle spalle delle big, in una posizione tranquilla. E proprio a questa tranquillità, soprattutto di testa, gli uomini di Iachini dovranno porre attenzione.

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