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I dolori del giovane Babacar

L'attaccante senegalese risulta ancora decisivo: la Fiorentina si aggrappa a lui ma la maglia inizia a star stretta

Giacomo Brunetti

"Ci ha pensato ancora lui. Ancora. Con un tiro dei suoi, quelli che estrae solo per le occasioni speciali. Lo fece contro l'Inter, quando trafisse Handanovic con una conclusione che terminò all'incrocio dei pali, lo ha fatto nuovamente oggi, quando ha sorpreso Viviano per il 2-2. Ma Khouma Babacar non è solo questo. Il senegalese ha quella capacità di farsi trovare spesso nel posto giusto al momento giusto. Per un attaccante hai detto poco.

"Certo, talvolta non brilla, in altre partite sembra essere insolente o fuori dal gioco: l'unica cosa certa è che, con quella di oggi, sono undici gol in stagione tra campionato e coppe. E pensare che lui fa il gregario, si mette in mostra quando serve ma è sempre pronto per essere a disposizione della causa. I dolori del giovani Babacar - tanto per parafrasare Goethe - che più giovane non è: lo ha detto anche lui, scherzando ai microfoni di Sky, ammettendo di avere "già 24 anni". Subito ripreso tra qualche sorriso dall'intervistatore. Ah, povero Baba, le aspettative che si rincorrono ed una vecchiaia precoce. Al di là delle battute, leggendo tra le righe Babacar una verità l'ha detta: a 24 anni, nel calcio, si ha bisogno di certezze, non di precarietà a targa alterna.

"Prima chiarisce l'obiettivo europeo, "se non abbiamo in testa questo obiettivo appendiamo le scarpe ed andiamo a casa", poi si concentra sulla sua posizione: "Vorrei trovare una squadra che mi lancia completamente? Sicuramente, ormai ho 24 anni, aspetto un altro anno fino a 25, se non giochi devi trovare continuità per dimostrare quello che vuoi. Voglio più fiducia dalla Fiorentina ma mi stanno dando tutto, fortunatamente e sfortunatamente ho un attaccante davanti che sta facendo benissimo, gli auguro di fare ancora meglio".

"Già, quell'attaccante: Nikola Kalinic, l'avversario di Babacar per una maglia da titolare, quella che non vuol sdoppiarsi in una soluzione con due punte in campo, quella che inizia a star stretta. Le sue parole sul futuro sono un monito da non sottovalutare. Non si sbilancia il senegalese, bensì chiarisce velatamente il suo pensiero. Lo fa dopo una partita in cui ha regalato nuovamente punti alla sua squadra, con il sorriso sulle labbra ma con tanti interrogativi nello stomaco. I dolori del non più giovane Baba.

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