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Happy (forse) birthday, Mr. President Commisso

Commisso festeggia oggi 70 anni, nel momento più delicato della sua gestione viola. Montella, Chiesa e tanto altro: Rocco sta per tornare in città...

Stefano Rossi

Questa volta non c'è nessun pianoforte a suonare, ma nemmeno la soave voce di Marilyn Monroe a cantare tanti auguri. Era il 1962 quando la diva a Madison Square Garden cantò la celebre canzoncina benaugurante a John Kennedy, presidente degli Stati Uniti che compiva quarantacinque anni. Rocco Commisso all'epoca era ancora uno studente, un giovane appena arrivato in America con una valigia piena di sogni. Molti li ha realizzati, la storia è nota. Oggi il patron della Fiorentina compie settant'anni, una vita corsa sempre al massimo fra lavoro, vacanze saltate e sogni inseguiti. L'ultimo è tutto colorato di viola. Lo sbarco a Firenze gli ha regalato mille emozioni ma adesso, dopo un'intensa luna di miele con la realtà cittadina, stanno emergendo le prime difficoltà. Sul banco degli imputati ci sono finiti tutti: da Montella fino alla squadra senza dimenticare Pradè ed il mercato. Mister Rocco certamente non avrebbe potuto fare di più, appena può torna in Italia per respirare a pieni polmoni la sua nuova passione. E lo farà nuovamente nei prossimi giorni. Giovedì sarà a Bagno a Ripoli per presentare il nuovo progetto del centro sportivo, poi si occuperà della vicenda relativa al nuovo stadio e starà al fianco della squadra e certamente parlerà col gruppo.

La sconfitta di Cagliari, non è un mistero, lo aveva mandato su tutte le furie. La (non) prestazione della Fiorentina aveva fatto rumore anche di là dall'oceano dove Rocco, quando gioca la sua squadra, segue la partita con grande attenzione e competenza calcistica. La sconfitta di Verona è stato un altro brutto colpo che, oltre il risultato, porta alla luce ancor di più ciò che non sta funzionando nella realtà viola. A partire da Montella: da quando è tornato a Firenze vive costantemente sotto la lente di ingrandimento. Quando vince ha fatto il suo dovere, se perde (come troppo spesso sta capitando), apriti cielo. La società lo ha difeso, gli ha ribadito la fiducia. Ma la domanda sorge spontanea: quanto potrà durare questo?

E poi c'è il caso Chiesa, non definirlo tale adesso sarebbe poco onesto. Nel post partita di ieri Montella ha tirato in ballo la sua prontezza mentale, poi ha cercato di ridimensionare mentre Pradè ha spostato l'attenzione su un fastidio fisico al pube. La sensazione è che la questione relativa al suo futuro, e alla sua serenità, sia stata rimandata anche troppo tempo. Commisso ha sempre promesso di volerlo tenere e non cedere alla Juventus, una sorta di slogan elettorale che adesso sta mostrando l'altra faccia della medaglia. Nei giorni scorsi è circolata un'ipotesi di incontro fra le parti nel periodo di Natale, possibilità che a Violanews.com al momento non risulta. Forse per intavolare una trattativa è tardi, più per motivi tecnici e di desiderio di crescita sportiva di Chiesa che per ragioni economiche. Certamente Commisso, appena tornato a Firenze, vorrà capire in un faccia a faccia come sta Federico. Il lavoro, come sempre nella vita di Rocco, non manca. Per adesso happy birthday, mister president. Con l'auspicio e l'augurio che questo brutto momento viola possa diventare presto soltanto un ricordo.

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