Giancarlo Antognoni, Roberto Baggio, Gabriel Batistuta. Sono solo alcune dei giocatori più rappresentativi della storia della Fiorentina. Prima di loro, però, c’è stato Kurt Hamrin. Quando si parla dell’Uccellino di Stoccolma, è impossibile non ricordare la partita giocata dallo svedese contro l’Atalanta, prossimo avversario della squadra di Paulo Sousa, il 2 febbraio 1964. Andiamo con ordine.
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Hamrin “asfalta” l’Atalanta e la polizia salva i nerazzurri
Era il 2 febbraio 1964 e l’Uccellino svedese segnò ben cinque gol alla formazione nerazzurra
In quella stagione le due formazioni si affrontarono a Bergamo alla diciannovesima giornata. La Fiorentina era reduce dalla vittoria casalinga contro la Lazio per 1-0. L’allenatore era Giuseppe Chiappella, sostituto di Ferruccio Valcareggi, esonerato al settimo turno di campionato (Chiappella, però, faceva già parte dello staff viola). L’Atalanta, guidata in panchina da Carlo Quario, aveva pareggiato 0-0 a Catania la settimana precedente.
I gigliati scesero in campo con: Albertosi, Robotti, Marchesi, Guarnucci, Gonfiantini, Pirovano, Hamrin, Canella, Petris, Benaglia, Bartù. I nerazzurri risposero con: Pizzaballa, Pesenti, Nodari, Nielsen, Rota, Colombo, Domenghini, Milan, Calvanese, Merenghetti, Nova. Arbitro: il signor Fabio Monti di Ancona. Fu un trionfo per la Fiorentina: la partita, infatti, finì 7-1 per la compagine di Chiappella, con Hamrin autore di ben cinque gol, record – ancora imbattuto - per un giocatore in una partita di Serie A in trasferta. Si tratta del successo più rotondo di sempre della Fiorentina fuori casa. L’Uccellino segnò tre gol nel primo tempo. Al decimo portò in vantaggio gli ospiti con un tiro angolato su imbeccata di Petris. Al diciassettesimo lo svedese sfruttò un tiro-passaggio di Bartù e raddoppiò. Al venticinquesimo dribblò prima il terzino Pesenti, poi il portiere Pizzaballa ed entrò in porta con il pallone al piede per lo 0-3. Al cinquantesimo, cross rasoterra di Petris e colpo vincente di Pirovano: 0-4. Al sessantaseiesimo scambio veloce tra Bartù ed Hamrin e rete di quest’ultimo. Al settantacinquesimo, palla di Petris a Pirovano, poi ad Hamrin e gol dello 0-6. Centottanta secondi dopo, la formazione di Chiappella terminò la “vendemmiata” con un’incornata di Petris. L’1-7 finale fu ad opera di Domenghini all’ottantottesimo.
Solo cinque anni prima la Fiorentina aveva vinto a Torino contro il Talmone Torino per 6-0. In quel caso Hamrin siglò una doppietta. Firmò un gol anche Chiappella, allenatore di quella squadra che stravinse a Bergamo.
“La Fiorentina ottiene a Bergamo il successo più vistoso in stagione”, titolò La Stampa il 3 febbraio 1964. “Hamrin segna cinque reti e ottiene il record personale di marcature”, “Bartù e Petris fra i migliori in campo”, “Un infortunio a Rota e un errore tattico del trainer aprono la strada ai viola”, “All’allenatore Quario sarà probabilmente concesso un periodo di riposo”, scrisse ancora il quotidiano torinese. Rota, il “libero” dell’Atalanta, si stirò, infatti, l’inguine, ma il tecnico orobico lo tenne in campo fino al parziale di 0-3. Tra padroni di casa le uniche note liete furono Domenghini, Colombo e Pizzaballa. “La polizia salva l’Atalanta”, titolò il Corriere dello Sport. Dopo la partita, infatti, i tifosi nerazzurri attesero i giocatori e i dirigenti all’uscita dello stadio, ma grazie all’intervento della polizia non ci furono incidenti.
Per merito di quella vittoria, la Fiorentina salì in sesta posizione in classifica, a quota ventiquattro punti. I viola arrivarono quarti in campionato a trentotto lunghezze, alle spalle del Bologna campione d’Italia (54), dell’Inter (54) e del Milan (51). Il miglior marcatore gigliato fu Hamrin, autore di diciannove gol, due in meno di Harald Nielsen del Bologna.
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