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Guerini: “Non potevo dire di no”

“Il gesto di Rossi? Passava un messaggio sbagliato” (COMMENTA)

Redazione VN

Vigilia di Lecce-Fiorentina, ecco le parole del nuovo tecnico viola Vincenzo Guerini nella sala stampa "Manuela Righini": “In 10 mesi è successo l’incredibile, non avrei mai pensato di essere qui in veste di traghettatore, non me lo auguravo perché quando succedono queste cose, vuol dire che c’è qualcosa che non va. Non sono le solite frasi fatte, non potevo dire di no a nessuna condizione.

La squadra è rimasta scossa da quello che è successo, non tutti i calciatori sono superficiali. La squadra è frastornata, stamani abbiamo fatto allenamento tutti insieme, a parte gli infortunati. La società ci ha assistito, abbiamo cercato di concentrarsi per la salvezza. Dobbiamo fare un punto, stiamo cercando di preparare mentalmente la partita di domani.

Non so niente delle parole di Rossi. Come penso di ricompattare lo spogliatoio per queste ultime due gare? Ho un grande vantaggio, non essendo allenatore mi volevano bene tutti, non prendevo io la decisione. Per due partite, non mi possono odiare, non fanno in tempo… Queste due partite sono importanti per la Fiorentina ma anche per ogni singolo giocatore, quando le cose vanno bene tutti guadagnano qualcosa, così come quando le cose vanno male tutti ci rimettono. Un conto è andar via con una retrocessione, un conto è salvarsi.

Tra due partite tornerò a fare il club manager, non voglio fare l’allenatore, questa porta si chiuderà dopo Lecce-Fiorentina e Fiorentina-Cagliari. Ho un ottimo rapporto con la società, ho avuto tanti presidenti nella mia vita calcistica, l’altra sera il patron era distrutto per quello che era successo. Essendo il primo responsabile era il più colpito di tutti, mi ha chiesto di dare una mano, ma non mi ha obbligato. Si è sempre comportato bene con me.

Lecce-Fiorentina? Non possiamo dare spettacolo, non l’abbiamo mai dato, quindi non cambierà niente con me… Altrimenti (ride ndr) facevo l’allenatore. Abbiamo ancora una carta di riserva, per il Lecce è l’ultima spieggia. Dobbiamo aspettarci una partenza micidiale del Lecce, dovranno essere loro a fare le prime mosse.

Le emozioni e il senso di appartenenza alla Fiorentina? Avevo speranze quando la Fiorentina era in C2, speravo di poter allenare la squadra viola, dopo non ci ho più pensato. Negli almanacchi ci sarà anche il mio nome.

Vorrei dire due cose: ho avuto un ottimo rapporto con Mihajlovic e Rossi, loro mi hanno gratificato, facendo anche delle confidenze a livello lavorativo. Il mio ruolo magari non è stato capito da tanti, all’interno della società è stato capito e – spero – apprezzato. Mi dispiace sentire che Delio Rossi è stato lasciato solo, ho vissuto 24 ore il giorno vicino a lui, lo stesso ha fatto Ripa. Non so se dovevamo andare a cena insieme, non riesco a capire cosa significa quando dicono che Rossi è stato lasciato solo.

Come ripartirò tatticamente? Non voglio cambiare niente, non c’è il tempo di farlo, fuori casa la Fiorentina si è comportata bene. Qualcuno è molto stanco, diverse partite giocate in poco tempo possono lasciare il segno. Ho parlato con Jovetic, non sta bene. Non ce la fa, non ho ancora conosciuto un calciatore che non gioca volentieri, soprattutto in riferimento ai giovani. Ha molto male, nel reparto offensivo siamo pochi.

Cerci non sta benissimo, domani mattina dobbiamo fare diverse valutazioni. In questo momento credo più allo spirito che avremo che alla tattica. Una reazione del genere di Rossi è dovuta dallo stress, lo stesso Ljajic ha capito di aver sbagliato. La società ha agito nella maniera migliore, ha agito con equità.

Hanno parlato della rissa Rossi-Ljajic persino in Sudafrica. Non capisco la reazione di alcuni addetti ai lavori, non parlo di giornalisti. Sta passando il messaggio che i fatti di Genova sono scusabili, ci dobbiamo dare una regolata. Non deve passare questo messaggio.

Il 5-0 della Juventus è stato devastante per la squadra, hanno preso uno schiaffo talmente forte che il gruppo ha poi avuto una reazione positiva. Ho visto spirito di gruppo, dovuto all’umiliazione provata. Siamo usciti dal campo giocando male, ma senza vergognarsi. Ad un certo punto mi sono spaventato, adesso invece sono convinto che ce la faremo.

Su Montolivo in molti sono divisi, ma con il Novara ha dato una grande dimostrazione di forza. Si è preso la responsabilità di calciare il rigore sotto la Fiesole in una situazione delicata. Ho fatto i complimenti a Montolivo, ci vuole carattere per calciare quel rigore.Il tifoso fiorentino si era innamorato di lui, lo volevano come bandiera. Montolivo poteva tirarsi indietro, non l’ha fatto. Non si è mai tirato indietro sul piano fisico".

NICCOLO' GRAMIGNI