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Guerini: “La Juve si lamenta? Fa tenerezza”

“Non mi aspetto una partita bella, non dobbiamo sbagliare nulla”

Redazione VN

Il Club Manager della Fiorentina Vincenzo Guerini parla della sfida di questa sera in un'intervista a Brivido Sportivo. Questo un estratto delle sue parole:

I fiorentini vengono accusati di essere provinciali proprio per questo loro modo di intendere Fiorentina-Juventus come la partita delle partite. Che ne pensa?

«Sono luoghi comuni che vanno sfatati. Non è provincialismo, il fatto è un altro. Ti racconto questo. Io ho allenato per sei anni nelle giovanili della Fiorentina e il problema qual è? Che quando allenavo i ragazzi, gli Allievi o la Beretti, come uscivamo dalle mura di Firenze per spostarci appena nei comuni limitrofi, trovavamo tifosi juventini. Credo che questo sia significativo per il tifoso viola che, proprio per questa sua esclusività, è ancor più attaccato alla squadra e vive in maniera più sentita la sfida contro la Juve. Dunque non si tratta di provincialismo, ma di come squadra e città vivono in simbiosi. Da non sottovalutare poi che la Juventus ha sempre rappresentato per tanti anni nel calcio il potere e, proprio per carattere, il fiorentino figura il club bianconero come un qualcosa da combattere. È sicuramente vista come la squadra che ha avuto vantaggi nel calcio anche se adesso mi fa quasi tenerezza sentire la Juventus che si lamenta…»

Dopo i pianti del Parma, ecco quelli della Juve. Teme che l'arbitro possa essere condizionato dai presunti errori subiti dalla Juve domenica scorsa?

«Io spero e mi auguro che i tempi siano cambiati. Se fosse stato qualche anno fa avrei avuto molta paura. Però francamente vedere la Juventus che piange mi fa ridere e piangere allo stesso tempo».

Anche da allenatore ha affrontato la Juventus (con Ancona e Piacenza): ha provato le stesse sensazioni ed emozioni provate da giocatore?

«Personalmente, avendo dentro quest’anima fiorentina, ho provato le stesse emozioni quando ho incontrato la Juventus sia da giocatore che da allenatore. Purtroppo ho sempre allenato squadre che avevano obiettivi di classifica diversi dai grandi club e quindi il match con la Juve è sempre stato per me una vera sofferenza. L’unica piccola gioia me la sono tolta sulla panchina del Piacenza quando riuscimmo a pareggiare per 1-1 in casa (campionato 1997-98 ndr)».

Che partita si aspetta stasera?

«Non mi aspetto una bella partita. Siamo due squadre, una per un motivo una per un altro, che hanno bisogno di punti. Indubbiamente ci sarà molta tensione. La Juventus vede che le sta sfuggendo la possibilità di vincere lo scudetto e anche se tutti hanno sempre negato e continuano a negare fosse l’obiettivo della squadra ad inizio stagione, il loro nervosismo sta dimostrando il contrario: ci tengono eccome a quell’obiettivo. Noi purtroppo per noi siamo in una posizione di classifica in cui anche il punto diventa fondamentale. Dunque non mi aspetto una grande partita sul piano tecnico, ma sul piano agonistico, quello si».

E da parte della gente di Firenze cosa si aspetta?

«Guarda lo dico già da un po’ di tempo, non chiedo niente perché purtroppo quest’anno abbiamo dato quasi solo delusioni ai tifosi. Dunque andare a chiedere loro ancora aiuto no. La gente deve tifare Fiorentina perché deve sperare che la squadra rimanga in questo massimo campionato che è la cosa più importante».

Come si batte la Juve?

«Non sbagliando niente ed essendo intensi per tutti i novanta minuti».