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Mario Gomez: “Baba è forte, insieme possiamo fare bene”

“Non sono fragile, l’infortunio è alle spalle. Le offerte? Non aveva senso andare via…”

Redazione VN

Il centravanti della Fiorentina si è presentato nella sala stampa "Manuela Righini" dell'Artemio Franchi. Queste le parole di Mario Gomez:

"Sto bene, la voglia c'è sempre anche quando si è in una situazione più comoda di quella attuale. Ci alleniamo sul campo di allenamento ma possiamo dare di più. Mi mancava un pò di tranquillità con l'infortunio alla coscia, ma negli ultimi giorni ho fatto allenamenti con gran forza e spirito. Manca ancora il gol è vero, ma il calcio è cosi. L'importante è come sto in campo, prima o poi l'occasione davanti alla porta arriva.

Devo continuare ad allenarmi cosi come ho fatto negli ultimi giorni e tornare a trovare il gol. Quando si sta tanto tempo lontani dal campo di gioco non è semplice tornare e fare le stesse cose che si era in grado di fare prima. Ci mancano punti e gol in campionato è vero, ma con gli allenamenti possiamo migliorarci. Non conta Gomez, Marin o Babacar. Conta il gruppo, è il gruppo che deve far bene in campo, sia in attacco che in difesa. Io ho bisogno dell'aiuto della squadra, come posso dare aiuto anch'io alla squadra stessa.

Marin ha bisogno di ritrovare il ritmo e di giocare. Lui è un giocatore forte e sono sicuro che aiuterà la squadra. Babacar? E' un calciatore che farà sicuramente una grande carriera. Ha tutto per diventare un grande attaccante e sono contento che lui sia qui a Firenze, perchè senza Baba avremmo fatto sicuramente peggio. Con Baba non ho problemi a giocare, anche a Varsavia giocammo insieme e facemmo bene.

Il nervosismo c'è sempre quando si perdono due o tre partite ravvicinate. Ovunque è cosi, anche al Bayern succedeva. L'importante è cambiare marcia, cambiare mentalità per invertire i risultati.

Io ho bisogno della sicurezza davanti alla porta, poi che arriva un cross alto o una palla bassa non fa molta differenza. La sicurezza per un attaccante è molto importante e più gol segni e più sicurezza acquisisci. Questo è quello che devo fare io. Con il Napoli penso che la differenza sia stata nel fatto che loro hanno segnato e noi no. La sicurezza che devo ritrovare io sotto porta è importante anche per tutta la squadra. E' importante ritrovare i movimenti e i tempi giusti nel gioco della squadra. Adesso non penso alla nazionale tedesca. Quando tornerò a segnare nelle partite, allora tutto il resto verrà da se. Io adesso penso solo alla Fiorentina e fare bene in campo con la maglia viola. Spero che qualche mi compagno di nazionale vinca il Pallone d'Oro ma con Cristiano Ronaldo e Messi è difficile, è cosi da sei-sette anni.

La Merkel dice che sono fragile? La signora Merkel è esperta di calcio (ride ndr). L'infortunio adesso è passato ed è alle spalle. Non posso cambiare il passato e ciò che mi è accaduto negli ultimi dodici mesi. Non penso comunque di esser fragile. Adesso non è il momento di parlare di terzo o quarto posto. Dobbiamoo tornare a giocare bene e vincere le partite. Parlare di obiettivi non ci aiuta, non dobbiamo pensarci. Il clima degli stadi italiani è diverso da quello tedesco. In Germania gli stadi sono tutti nuovi ma in Italia i tifosi sono più passionali. Qui gli stadi sono tutti vecchi, forse l'unico è quello di Torino che assomiglia a uno stadio tedesco. I campi da gioco sono migliori in Germania rispetto che in Italia, anche nel nostro campo di allenamento abbiamo qualche problema. Da domani lavoreremo tatticamente sul Verona per affrontare la gara di domenica.

L'infortunio scorso è avvenuto perchè dopo tanto tempo che sono stato fuori ho avuto una ricaduta a livello muscolare. Ho parlato anche con il mister ed è lui che decide alla fine. L'infortunio è accaduto, è stata una fase brutta della mia vita e ella mia carriera. Io ho sempre cercato di stare positivo e sereno per avere la mentalità giusta di cambiare il momento attuale.

Le offerte in estate? L'anno scorso a causa degli infortuni ho giocato solo 5 partite. Andare via quest'estate non avrebbe avuto senso. Sarebbe stato come non aver mai giocato con la Fiorentina. Dico sempre che i tifosi dietro di noi sono fortissimi. Hanno sempre dato il massimo nelle ultime partite ed è il giusto modo per stare tutti uniti: tifoseria, squadra e società. Toni? Non lo conosco bene quanto voi a Firenze. Con lui ho giocato solo un anno e mezzo. Ma per quello che ho visto lui è un esempio di serenità e positività nella vita".

LEONARDO VIGNOZZI