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Gio Simeone, seicento minuti dopo

Il gol del Cholito ha aperto le danze contro il Crotone, ma è servito soprattutto a lui per ritrovare fiducia dopo tre mesi di digiuno

Simone Torricini

Seicentosessanta minuti, dalla gara casalinga del cinque gennaio contro l'Inter a quella di oggi. Un lasso di tempo anonimo in termini generali, ma che diventa infinito se riferito al digiuno di un attaccante come Simeone, che se proprio non vive per il gol poco ci manca. Una assenza, quella del gol, che il Cholito ha sofferto fisicamente e che né i pugni sbattuti a terra né gli sfoghi urlati al cielo dopo le tante occasioni fallite hanno mai alleviato. Oggi l'ha messa dentro al primo tentativo, da attaccante vero, da numero nove. Lo stesso portato sulle spalle – con dosi massicce di disinvoltura in più – da un certo Gabriel Omar Batistuta.

«Il solo vederlo ti trasmette voglia e unità», ha detto di lui Simeone. Ed è bello pensare che in qualche modo l'incontro con Bati possa avergli dato una carica, uno stimolo in più; e perché no: magari anche qualche dritta. Il gol trovato nei primissimi minuti lo ha sollevato da preoccupazioni e ansia da prestazione, lo ha reso più tranquillo e gli ha consentito di giocare con maggiore disinvoltura. Oggi il suo score stagionale recita otto reti segnate, sono poche ed è inutile negarlo: non sarà un gol al modesto Crotone a cambiare il giudizio complessivo nei suoi confronti. Però la sensazione è che a Simeone, per sbloccarsi una volta per tutte, possa bastare infilare una serie di cinque/sei gare consecutive con una media decente di reti segnate. Dimostrare in sostanza di meritare la fiducia che di settimana in settimana non gli è mai stata negata.

Pioli conosce il suo attaccante come pochi altri e anche ieri aveva espresso parole positive nei suoi confronti: «Sta migliorando, il gol gli manca ma arriverà presto». E puntualmente è arrivato. Se nelle otto gare che restano da giocare da qui a fine campionato dovesse ingranare con un pizzico di continuità in più, allora la stagione di Simeone potrebbe diventare meno deludente di quanto non lo sia stata sino ad ora. Con la speranza che l'investimento, non indifferente, possa dare i suoi frutti definitivi in un futuro non troppo lontano.

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