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Freitas racconta Pioli: “Pochi come lui nel calcio. Ecco cosa diceva su Vlahovic”

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Pioli è l'allenatore che ha fatto esordire Dusan Vlahovic in Serie A

Redazione VN

Interpellato dalla Gazzetta dello Sport, l'ex DS della Fiorentina Carlos Freitas ha tracciato un ritratto di Stefano Pioli: vi riportiamo i passaggi a tinte viola dell'intervista.

"Nel calcio ci sono poche persone come lui. Da calciatore ha giocato 6 anni a Firenze, bastò una chiacchierata. Il feeling scattò subito, anche se le nostre visioni di calcio erano diverse. Io venivo dal calcio portoghese, lui dalla Serie A. C’è stato un momento in cui io dicevo ‘A’ e lui ribatteva ‘B’, ma alla fine ci siamo trovati. È un gentiluomo, lo rispettano tutti. Poche volte l’ho visto alzare la voce. Il campo non è un salotto da tè ovviamente, a volte si arrabbia pure lui, soprattutto durante gli allenamenti. Ma se parliamo di umanità, di persona e di comportamenti, allora lui è un gigante. Dopo quel maledetto 4 marzo ha gestito la Fiorentina in modo esemplare, entrando nella testa dei giocatori. Quando tutti parlavano di psicologo o di aiuti, Pioli ha unito uno spogliatoio distrutto rendendosi una guida. Un padre. Ricordo le sei vittorie di fila e il gol di Vitor Hugo con il Benevento, alle 13 spaccate. Il numero di Davide. Un segno destino incredibile".

Vlahovic? "Debuttò a 18 anni proprio grazie a Pioli. ‘Vlahovic è un lavoratore instancabile’, mi diceva. A fine allenamento provava tiri in porta e punizioni, oppure prendeva il pallone e lo calciava contro il muro per migliorare la tecnica. A volte fermava un paio di giocatori e si metteva a provare i colpi di testa. Ricordo una partita a Reggio Emilia contro il Sassuolo, 3-3. Lasciò fuori Simeone per far giocare Vlahovic. Ci credeva parecchio anche lui“.

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