Fra padre adottivo e quello putativo: Ljajic, quanti dubbi sul futuro

Adem Ljajic e un futuro ancora da definire. C'ha provato prima il Torino, poi il Celta Vigo. Niente, Adem non si è fatto convincere da nessuno e ha finito per far arrabbiare la Roma che avrebbe dovuto venderlo entro il 30 giugno per questioni di bilancio. Problemi loro, avrà pensato. Al suo futuro ci vuole pensare con calma perché in passato alcune scelte di pancia le ha pagate care. Al momento le due piste di cui sopra si sono raffreddate, sono diventate contorno. Ed è qui che può inserirsi la Fiorentina per provare a riportare a casa il suo vecchio gioiello. Prima però è necessario fare un'operazione in uscita per avere i liquidi giusti da versare eventualmente alla Roma per prendere il serbo. Proprio in questo senso occorre tenere d'occhio la situazione relativa alla possibile uscita di Babacar.

Corvino è il vero scopritore del Kakà dei Balcani: prima di sbarcare a Firenze aveva anche effettuato un provino col Manchester United ma quel galantuomo di Sir Alex Ferguson fece altre valutazioni. Meglio così per la Fiorentina che ha potuto comprarlo, venderlo realizzando una plusvalenza e adesso potrebbe ricomprarlo per una cifra ridimensionata a quella incassata tre estati fa. Sarebbe una sorta di capolavoro che Pantaleo ha in mente di provare a dipingere. Lui che è il padre adottivo del ragazzo, il primo ad averci creduto. Ad insediare questo cerchio d'amore si inserisce il Milan di Montella, il padre putativo e primo allenatore ad aver tirato fuori tutto il meglio di Adem. I rossoneri, se realmente dovesse chiudersi il passaggio ai cinesi, avrebbe anche argomenti maggiori da presentare fermo restando che deve far uscire altri attaccanti esterni per chiudere questa operazione. Sarà una corsa tra padri per riabbracciare Adem, il figliol prodigo che ancora oggi dà l'impressione di dover dare il meglio di sé.