Per una volta il nostro consueto focus del giorno seguente alla partita non riguarda un giocatore della Fiorentina. Stavolta sotto la lente di ingrandimento ci mettiamo i tifosi, anche loro protagonisti assoluti della partita poi persa dai viola contro la Lazio per 1 a 0.
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FOCUS: La partita dei tifosi
Dal corteo, al silenzio, ai cori contro il sistema arbitrale
Come annunciato, la squadra è stata accompagnata da un numerosissimo corteo dal luogo del ritiro (CLICCA QUI), segno della vicinanza del popolo viola alla propria squadra al di là di qualsiasi torto arbitrale. Arrivati nella zona dello stadio, altre migliaia di tifosi presenti, a formare dei cordoni ai lati della strada e intonare continuamente cori di incitamento al passaggio del bus (CLICCA QUI).
Quindi il silenzio del prepartita e dei primi 10 minuti di gara. All'interno del Franchi si respirava un'aria strana, decisamente diversa dal solito. Alla protesta ha partecipato la totalità della curva Fiesole e una buona parte di Maratona e Ferrovia. Chi ha scelto di mettersi subito sul proprio seggiolino, si è comunque fatto sentire riempiendo di fischi la cinquina arbitrale al momento del loro ingresso sul terreno di gioco per il riscaldamento.
Inizia la partita e, dopo lo shock iniziale del gol di Cana, intorno al settimo minuto di gioco, Ambrosini cade in area e l'arbitro lo ammonisce per simulazione. Ecco che parte l'applauso ironico di tutti i tifosi. E' il decimo minuto però il momento in cui si tornano a riempire gli spalti, come da copione. Così sono esposti striscioni con scritte come "Braschi vogliamo rispetto", o "Voi suonate le vostre trombe, noi suoneremo le nostre campane". Al 14' si alzano i catoncini sempre contro il designatore (VEDI QUI), partono cori contro la Lega Calcio e un "fate ridere" dedicato a tutto il sistema italiano.
Col passare dei minuti però, la squadra non ingrana. La Lazio, specialmente nella ripresa, fa paura in ogni ripartenza e la Fiorentina fa fatica a creare occasioni pericolose. Per cui l'attenzione del pubblico si sposta dalla protesta alla partita che non si aggiusterà. Alla fine, nonostante tutto, di punti non ne sono arrivati. E con un Napoli fermato a Livorno, aver sprecato la ghiotta occasione fa ancora più male.
LORENZO BENEDETTI
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