Un'aspettativa Maxi, proprio come il suo nome: sostituire mister 27 milioni, Marcos Alonso. Olivera è arrivato a Firenze agli ultimi squilli del calciomercato estivo. "E' l'unico giocatore che non conosco tra quelli che ho a disposizione" disse di lui Paulo Sousa. Del resto la cessione dello spagnolo è avvenuta con un'operazione messa in piedi e conclusa nel giro di poche ore e Corvino fu costretto a trovare una degna alternativa. Fin qui l'ex esterno e capitano del Peñarol ha avuto pochissimo spazio, destino comune al suo connazionale e migliore amico nello spogliatoio: Sebastian Cristoforo. In Serie A infatti ha giocato solo lo scorcio iniziale di Genoa-Fiorentina - mentre in Europa League ha disputato per intero le gare contro Paok e Qarabag. Nel prossimo ciclo di gare che precede la sosta di novembre cercherà di scalzare Milic dal ruolo di titolare. Giocando, magari, su una delle sue carte migliori: i cross. Olivera infatti, per quel poco che si è visto in viola, ha dimostrato buone capacità di mettere con precisione il pallone in area di rigore. Nello spogliatoio, detto di Cristoforo, si è unito alla banda del mate ovvero quella dei sudamericani e si è inserito molto bene.
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Florencia nel destino e l’eredità di Alonso: Maxi, adesso si fa sul serio
Una compagna di nome Florencia, i tatuaggi e il titolo col Peñarol marcato sul braccio: Maxi Olivera, dopo il rodaggio è pronto a conquistare la Fiorentina
Fuori dal campo Maxi non è uno che ama i riflettori. Da anni condivide la sua vita con la bella Florencia. Curioso il fatto che il nome della compagna coincida con quello della città in cui è da poco sbarcato per la prima vera grande occasione nel calcio che conta. Destino? Chissà. Il classe 1992 è molto legato alla sua famiglia tanto che, negli ultimi giorni, ha fatto giungere in Italia i suoi genitori e insieme approfittando del tempo libero hanno visitato Pisa e il Vaticano. Sì perché come molti altri sudamericani, Maximiliano è uno sportivo molto credente. E, passando dal sacro al profano, ama i tatuaggi: pochi mesi fa si è fatto imprimere sull'avambraccio la data 12-06-2016, ovvero il giorno in cui il Peñarol, grazie anche ad un suo gol nei supplementari, è diventato campione di Uruguay battendo il Plaza Colonia. Sul fianco sinistro invece ha un pallone circondato dalla scritta in spagnolo "Cadere è permesso, rialzarsi è un obbligo".
In questi giorni di lavoro col gruppo ridimensionato dalle assenze, Sousa ha puntato gli occhi anche su di lui. Per conoscerlo meglio e valutarne pregi da esaltare e difetti da provare a correggere. Maxi è pronto a conquistare la Fiorentina e poi la nazionale dell'Uruguay. L'unico neo della sua carriera è proprio questo poiché dopo il Mondiale Under 20 del 2011 è stato considerato poco dai Ct che si sono susseguiti. Il tempo per rimediare non manca, l'avventura di Olivera comincia adesso.
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