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Fiorentina, riparti dalla maglia: fino a giugno, perché non lui?

In questo momento la Fiorentina ha davvero bisogno di un nuovo allenatore per soli tre mesi? Perché pagare un uomo dall'esterno per occupare una panchina per 12 partite senza obiettivi e di conseguenza senza la necessità di portare punti a casa?...

Andrea Consales

Sono ore difficili in casa Fiorentina: prima l'eliminazione surreale in Europa League contro i tedeschi del Monchengladbach, poi la rimonta del Toro esemplificativa dell'attuale impotenza difensiva viola. Nel mezzo la contestazione dei tifosi, la rabbia di un popolo ferito da una stagione che a fine Febbraio può già dirsi conclusa. La situazione in casa Fiorentina è tra le peggiori degli ultimi anni. Anche tra i tifosi la disaffezione è lampante: Franchi svuotato, cori e striscioni. La classica condizione dell'innamorato tradito.

Dodici partite al termine della stagione, dodici fatiche a livello psicologico prima ancora che atletico. Il rischio di assistere ad un epilogo lungo, doloroso ed in fin dei conti anche noioso, è alto. Non c'è peggior male dell'indifferenza, dell'apatia. E questo è il sentimento al quale va incontro la squadra viola.

Ventisei partite, appena quarantuno punti all'attivo. Sette pareggi casalinghi e la peggior difesa dell'era Della Valle. Numeri inquietanti per Paulo Sousa e i suoi. Nel calcio, di norma, a queste condizioni a pagare è l'allenatore. La Fiorentina, dal canto suo, ribadisce la propria linea: avanti con Paulo Sousa fino al termine della stagione e a giugno rivoluzione. Intanto però si rincorrono voci per eventuali traghettatori, su tutti il nome più gettonato è quello di Edy Reja, 72 anni, oramai un Highlander delle panchine di serie A.

Ma in questo momento la Fiorentina ha davvero bisogno di un nuovo allenatore per soli tre mesi? Perché pagare un uomo dall'esterno per occupare una panchina per 12 partite senza obiettivi e di conseguenza senza la necessità di portare punti a casa? In questo momento, perché non puntare su un uomo dall'interno, qualcuno che conosca l'ambiente e che possa risollevare l'animo della tifoseria. A questo identikit corrisponde una sola figura in casa Fiorentina: Giancarlo Antognoni. Puntare sull'Unico Dieci per questo ultimo scampolo di campionato servirebbe al di là delle logiche di classifica, dimostrerebbe il volere, da parte della proprietà, di ripartire. Ripartire dalla maglia prima ancora che dai giocatori, come chiesto a più riprese dalla Fiesole nella triste serata di ieri. Non sarebbe una prima volta, nel 2012 la Fiorentina puntò su Vincenzo Guerini dopo che Delio Rossi ed Adem Ljajic avevano trasformato in un ring il campo del Franchi.

E allora, perché non riprovarci? E voi cosa ne pensate? Diteci la vostra nei commenti!