Immaginate un tifoso della Fiorentina, evidentemente non troppo appassionato, che torna a Firenze dopo un anno (e qualche mese) di studio o di lavoro all'estero e decide di fare un salto al Franchi per veder giocare la squadra viola. "E questi chi sono..." potrebbe pensare il nostro personaggio immaginario non ritrovando praticamente nessuno dei giocatori che componevano la rosa gigliata nel non lontano maggio 2012. Voli di fantasia a parte, è un dato di fatto che lo smantellamento avvenuto alla Fiorentina negli ultimi 15 mesi non ha eguali tra le altre squadre di Serie A. Sono appena due i 'superstiti' a tutti gli effetti del cataclisma splendidamente realizzato da Pradè e Macia su input della società.
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Fiorentina revolution, solo due superstiti
Pasqual e Neto gli unici “veterani” insieme a due ex mancati (COMMENTA)
La rivoluzione vera c'è stata l'anno scorso con 18 giocatori nuovi e una Fiorentina che ha cambiato completamente volto. Con esiti, in termini di gioco e risultati, superiori di qualsiasi previsione, come ben sappiamo. Ma il processo di "rottura con il passato" è proseguito anche nel mercato appena concluso, visto che se ne sono andati altri giocatori dell'era Corvino per motivi diversi tra loro: da Jovetic a Ljajic, da Seferovic a Romulo, Cassani e Camporese che hanno lasciato Firenze in prestito. E così, come detto, i due soli giocatori che possono vantare una militanza in maglia viola di almeno 3 stagioni sono il veterano Pasqual, diventato non a caso capitano nel frattempo, e l'ex secondo portiere Neto, ritrovatosi un po' a sorpresa promosso tra i pali. Alla coppia va aggiunto però un altro 'duo' che la dirigenza gigliata avrebbe preferito inserire, invece, nel gruppone degli ex cioè Vargas e Olivera, che si ritrovano nel limbo tra la rosa effettiva e la lista di collocamento. La loro presenza aiuta però a ricordare la Fiorentina che fu, vicina nel passato ma quanto mai lontana per valori da quella attuale.
SIMONE BARGELLINI
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