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La riflessione

Fiorentina, quando le cose si mettono male mancano i leader. Il dato stagionale

Fiorentina, quando le cose si mettono male mancano i leader. Il dato stagionale - immagine 1

Italiano non basta: alla Fiorentina manca chi suona la carica nei momenti difficili. Il prossimo step da fare (anche sul mercato) è questo

Alessio Crociani

C'è qualcosa che va oltre la tecnica e gli schemi dietro le deludenti prestazioni (fa eccezione quella sfoggiata contro la Roma) dell'ultimo mese della Fiorentina. C'è chi parla di stanchezza psicologica, altri di carenza di leader, solo parzialmente compensata dalla presenza in panchina di un trascinatore come Italiano. Quando in campo le cose si fanno difficili e c'è da prendere per mano la squadra, qualcosa s'inceppa. E tutto diventa terribilmente più complicato. A supporto di questa tesi c'è un dato stagionale inequivocabile: considerando tutte le partite in cui si è trovata in svantaggio, solo quattro volte la Fiorentina è riuscita ad arrivare al triplice fischio finale senza perdere. Le gare di campionato in questione sono Fiorentina-Sampdoria (3-1), Fiorentina-Sassuolo (2-2), Verona-Fiorentina (1-1) e Cagliari-Fiorentina (1-1), alle quali si può aggiungere Atalanta-Fiorentina (2-3) di Coppa Italia. L'ultima delle quali risale a più di tre mesi fa.

Due vittorie (anche se quella di Bergamo maturata ai tempi supplementari), tre pareggi e tante, troppe sconfitte. Una statistica che, ovviamente, non può dire tutto sull'approccio mentale dei viola alle partite, ma rappresenta comunque un piccolo campanello d'allarme che segnala un aspetto sul quale lavorare. In campo come sul mercato, sperando che l'estate ormai alle porte aggiunga alla rosa a disposizione di Italiano, oltre a tecnica e gol, anche una buona dose di carisma. E pensare che oggi, 26 anni fa, una Fiorentina piena zeppa di trascinatori alzava al cielo la quinta Coppa Italia della sua storia. Batistuta, Rui Costa, Toldo e Amoruso, solo per citare i primi quattro che vengono in mente. Ecco, alla squadra di oggi basterebbe anche la metà di quel concentrato di leadership per spiccare definitivamente il volo. Sabato arriva la Juve. Forse, almeno per stavolta, gli stimoli che porta con sé la sfida di turno saranno d'aiuto.

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