L’erba del vicino è sempre più verde? Non sempre. Anzi, quella della Roma è nera, nerissima e fa da un contorno ad un ambiente isterico, in crisi di nervi. Non potrebbe essere altrimenti. Partita per centrare la qualificazione alla prossima Champions, la squadra capitolina rischia di restar fuori anche dall’Europa League. Il tempo per rimediare c’è – speriamo non domani -, ma lo spogliatoio è una polveriera. Nemmeno l’arrivo di Ranieri ha raddrizzato la barca giallorossa. Anzi, l’ex viola medita l’addio a fine stagione, ma se contro la Fiorentina non dovesse conquistare i tre punti, Pallotta potrebbe esonerarlo dopo nemmeno un mese e mezzo dal suo arrivo. Le figure cacine si sommano di settimana in settimana: l’eliminazione dalla Champions, le sconfitte contro Bologna, Spal (due volte), Lazio, Napoli. Senza dimenticare, ovviamente, il roboante 7-1 subìto dalla Fiorentina in Coppa Italia. Nella sponda giallorossa di Roma volano gli stracci. Difficile lavorare in questo modo. Monchi, dopo aver litigato con gli ultras, ha abbandonato la nave per tornare al Siviglia, il ruolo di Totti, al momento, è solo marginale e Pallotta “comanda” dagli Stati Uniti a suon di tweet, l’ultimo pubblicato dopo il pesante ko contro il Napoli.
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Fiorentina nell’anonimato più profondo, alla Roma volano gli stracci: se Atene piange, Sparta non ride
La Roma è in crisi di nervi, mentre la Fiorentina non ha più niente da chiedere al campionato. L’ambiente viola non è facile da gestire, ma niente a che vedere con quello giallorosso. Per i Della Valle le gatte da pelare sarebbero molte di...
Un patron a distanza. Vi ricorda qualcosa? I Della Valle comandano un’azienda interessandosi, però, minimamente delle sue sorti. Risultato? Decimo posto con nove punti di ritardo dal settimo, traguardo stagionale dichiarato da Andrea durante la toccata e fuga a Moena. A differenza della Roma che un obiettivo da conquistare ce l’ha ancora malgrado i problemi di spogliatoio, la Fiorentina non ha più nulla da chiedere al campionato. Le ultime nove gare saranno, di fatto, amichevoli in preparazione della semifinale di Coppa Italia, appuntamento da non fallire assolutamente. Il grigiore e l’anonimato regnano a Firenze da anni e non c’è niente di peggio che vedere le partite senza pretese perché la classifica non può essere accomodata neanche con una vittoria. L’ambiente fiorentino è difficile da gestire, ma non è paragonabile – è il parere di chi scrive – a quello romano, laziale o romanista che sia. Per i Della Valle le gatte da pelare sarebbero molte di più nella capitale.
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