news viola

Fiorentina-Milan, ovvero “viva la revolucion”

Vincere e convincere con 18 giocatori nuovi o vendendo i big (COMM.)

Redazione VN

E' strano il parallelismo che si è creato negli ultimi mesi, a livello di mercato, tra la Fiorentina e il Milan; entrambe le squadre nel mercato estivo  hanno fatto una “rivoluzione” interna, i viola hanno acquistato 18 nuovi calciatori e i rossoneri hanno ceduto i loro due pezzi da novanta ( Ibrahimovic e Thiago Silva) puntando tutto su giovani e gregari. Le due squadre hanno scommesso su diversi giocatori; la Fiorentina ha puntato sull'usato sicuro con i vari Borja Valero, Rodriguez, Pizarro, mentre il Milan ha scommesso su giovani che per sua fortuna sono esplosi, uno su tutti El Shaarawy.  Queste puntate vincenti hanno consentito alle due compagini di cambiare radicalmente pelle rispetto alla precedente stagione, non senza difficoltà ma con ottimi risultati.

Tale parallelismo si è protratto fino alla sessione invernale in cui le due squadre hanno semplicemente fatto degli acquisti mirati per completare la propria “rivoluzione”, arricchendosi inoltre con gli unici due fuoriclasse che il mercato di Gennaio ha portato in Italia (Balotelli e Rossi), con la differenza che il milanista sta già risolvendo le partite a suon di gol, mentre i gigliati ancora non hanno potuto schierare il loro gioiello. Entrambe le società hanno saputo riprendere in mano una situazione complicata anche dal punto di vista del bilancio, e sono riuscite a convincere i tifosi della bontà del loro lavoro. Galliani pochi giorni fa parlava di un valore di mercato della squadra milanese più alto rispetto all'anno scorso, stesso discorso per il buon Pradè che non perde mai l'occasione per ricordare il lavoro certosino che si è celato dietro alla ricostruzione viola. Adesso questo parallelismo si è trasformato in un forte dualismo all'interno del rettangolo di gioco, e della classifica con l'obiettivo comune di raggiungere l'Europa, obiettivo che prima delle rispettive rivoluzioni, sembrava una vera e propria utopia.

MARCO GONFIA