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Fiorentina, Iachini come Pioli? I pro e i contro di una eventuale riconferma

Ieri il Milan ha spiazzato tutti con la notizia del rinnovo di Stefano Pioli. La Fiorentina potrebbe fare la stessa cosa con Iachini?

Filippo Angelo Porta

Sembrava fatta e, invece, ancora una volta il calcio insegna che la parola "certezza" non gli piace per nulla. Così l'affare Rangnick-Milan salta del tutto. Per la gioia di Stefano Pioli, che conquista una meritata riconferma. Del resto, a Milano si saranno domandati perché cambiare quando le cose stanno andando così incredibilmente bene. E questa è una domanda che stanno cominciando a porsi molte squadre della nostra Serie A: è davvero così necessario cambiare sempre e comunque la guida tecnica?

Sicuramente, è una domanda che anche i dirigenti della Fiorentina si stanno ponendo in questo periodo. La spasmodica ricerca del nuovo allenatore sta portando con sé anche molteplici interrogativi, alla luce soprattutto di come si stanno muovendo le altre squadre. Infatti, di allenatori bravi e liberi, su cui valga veramente la pena investire, ce ne sono pochi. Allora, bisognerebbe bussare alla porta di qualche società per chiedere se, cortesemente, vogliono privarsi del proprio allenatore. Di porte, in questo periodo, Barone e soci ne stanno visitando parecchie, ma per il momento solo in via ispezionale. Certo, libero ci sarebbe un certo Luciano Spalletti, ma le sue "pretese" economiche e di mercato stanno facendo - e non poco - riflettere la società Viola. Altro nome sarebbe quello di Ivan Juric, il tecnico del Verona ha idee di gioco innovative e tanta voglia di affermarsi nel panorama calcistico nazionale.

Tuttavia, anche un altro nome è in lizza per un posto da allenatore: quello di Beppe Iachini. I buoni risultati ottenuti nell'ultimo mese, la stima della società e dei giocatori sono delle carte che stanno giocando a favore del tecnico ex Palermo e Sassuolo. Ma sarebbe davvero una buona scelta per la Fiorentina?

Il progetto di Rocco Commisso, nonostante qualche intoppo burocratico (vedi il recente caso centro sportivo), rimane tutt'oggi ambizioso. La sua volontà, fin dal primo giorno, è quella di investire per portare la Fiorentina ad un livello di competitività che, francamente, manca da molto tempo. Iachini è, senza dubbio, un buon allenatore, ma sarebbero ancora da "testare" le sue capacità di portare la squadra a lottare per certe posizioni. Il caso Milan-Pioli è, dunque, per certi aspetti differente. Pradé e Barone lo sanno bene, ma il "mercato-allenatori", ad oggi, non offre granché. Per le prossime settimane la domanda sarà sempre la stessa: vale la pena rischiare con un nuovo progetto oppure è preferibile partire da ciò che si ha già in casa?

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