La Fiorentina, dopo essersi messa in tasca ben undici milioni dalla cessione di Adem Ljajic alla Roma (tralasciando i quattro milioni di bonus ed altre postille o gentlemen’s agreement fra le due società su una futura cessione) ha senz’altro rimpinguato un portafoglio che sembrava essersi sgonfiato durante la grande estate viola. Il club gigliato non ha però finito di incassare perché la partita di stasera contro il Grasshopper porterà altri soldi nelle casse della Fiorentina. Andiamo a vedere come: nel caso in cui i viola si qualificassero ai gironi di Europa League (vittoria, pareggio o sconfitta per 1-0 nella partita di stasera) il club dei Della Valle incasserebbe un assegno dalla UEFA di 1,3 milioni di euro lordi, un po’ più dello stipendio stagionale di Ante Rebic; Nello sciagurato caso di una eliminazione con mancato ripescaggio domani mattina (leggi qui), la UEFA indennizzerebbe i viola con un rimborso da 150.000 euro.
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Un tesoretto per le casse viola
La partita di questa sera permetterà alla Fiorentina di fare cassa
Quella appena descritta è solo una parte dei ricavi (la costola proveniente direttamente dall’organo organizzatore della competizione), alla quale vanno poi sommati gli introiti derivanti dalle televisioni. Aggiungiamo che, se la Fiorentina dovesse accedere alla fase a gironi, guadagnerebbe 100.000 euro per ogni pareggio e 200.000 euro per ogni vittoria nelle partite del raggruppamento ai quali si dovrebbero poi aggiungere 200.000 euro per un eventuale piazzamento al secondo posto e 400.000 in caso di arrivo in vetta nel gironcino. Per concludere ricordiamo, a proposito della fase ad eliminazione diretta, che le squadre che parteciperanno ai sedicesimi avranno ciascuna 200.000 euro, i club agli ottavi 350.000 euro, le otto partecipanti ai quarti 450.000 euro e le quattro semifinaliste riceveranno 1 milione di euro. La squadra che alzerà al cielo di Torino la UEFA Europa League avrà 5 milioni di euro mentre la seconda classificata riceverà 2,5 milioni di euro.
N.B. I valori riportati in cifre sono considerati al lordo.
MATTEO ANGIOLINI
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