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Feltri: “Sconsigliai ai Della Valle di vendere la Fiorentina. La vorrei vedere in alto”

Le opinioni del noto giornalista, tifoso atalantino

Redazione VN

In vista della partita fra Fiorentina e Atalanta, Lady Radio ha raggiunto in diretta Vittorio Feltri, direttore di Libero, tifoso della Dea:

Fiorentina-Atalanta? Un po' mi disturba, non riesco mai a fare una scelta netta, solo un pari mi mette il cuore in pace. Quest'anno la Fiorentina sta andando un po' male, mi dispiace vederla così anche se non rischia nulla. Il suo posto, però, è la parte sinistra della classifica. Quando ero piccolo, c'era ancora il Grande Torino, avevo una grande simpatia per quella squadra leggendaria. Ricordo di aver pianto a dirotto. Poi il Toro è uscito dalle mie corde, e mi sono innamorato della Fiorentina un giorno allo stadio di Bergamo: un difensore nerazzurro scivolò, Montuori ne approfittò ma per senso di sportività tirò fuori: non me ne sono più dimenticato, la Fiorentina è nel mio cuore, dopo l'Atalanta, per questo. Per me Montuori rimane non solo un grande giocatore, ma anche un grande uomo.

L'addio di Prandelli? Io credo di capirlo, è un periodo di inconsapevole depressione. Quando succede così, la tua vita si trasforma e perdi la voglia. Io mi auguro che guarisca da questa condizione e che torni in sella come ci ha abituato. La Fiorentina ha una tradizione molto più importante rispetto all'Atalanta, che però, grazie a Percassi, ha acquisito spessore internazionale. Percassi smise di giocare giovanissimo, poi ha trasferito i suoi saperi economici e tecnici alla società. Nella scorsa stagione ha fatto 180 milioni di plusvalenze, è un dato impressionante. Finché ci saranno Percassi e Gasperini, magari non si vincerà nulla, ma vedremo sempre delle belle cose. Ecco, io vorrei vedere la Fiorentina appaiata all'Atalanta.

Ai Della Valle sconsigliavo di vendere la Fiorentina, per via di quei pochi tifosi che fanno troppa confusione: non bisogna dare ascolto a tutti. DDV non è un amante del calcio, lo era di più il fratello, che però non era il leader aziendale. Le difficoltà sono arrivate da lì. Preferirei che il nostro calcio fosse gestito da noi, anche se non ho niente contro le nuove proprietà americane. Non mi sembra che ci possa essere uno sposalizio felice con le proprietà straniere.

I tifosi allo stadio? Io me lo auguro davvero. In Italia siamo sull'orlo di una crisi di nervi, siamo diventati troppo severi: non avere nemmeno 5mila spettatori svilisce veramente lo spettacolo in campo. Mi domando perché la Fiorentina si sia privata due anni fa di Muriel, giocatore fantastico...

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