"Tutto suo padre". Quante volte se l'è sentito e se lo sentirà dire il giovane Chiesa. Almeno fino a quando per tutti diventerà Federico e non sarà più solo il figlio del grande Enrico. La storia insegna. Quando dietro le spalle si sorregge un cognome pesante bisogna correre a velocità doppia. Federico lo ha sempre saputo. Fin da quando era bambino e dalla miniera di potenziali talenti, la Settignanese guidata da Maurizio Romei, è passato alla Fiorentina. Costo dell'operazione? Appena 3.000€ per il passaggio. Quattro anni dopo, quando ha firmato il vincolo, sono stati corrisposti dai viola altri 5.000€. In totale sono bastati 8.000€ per fare di Federico un principio di bandiera viola. Coi dovuti ringraziamenti all'intuito dello scout Stefano Cappelletti, colui che dopo un solo anno in viola del ragazzino giurò: "Questo ragazzo arriva in Serie A".
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Federico casa e Chiesa. Il campioncino made in Viola costato appena 8.000€
Allenamenti, studi e tanti interessi oltre il calcio. Chiesa e un girone magico. Adesso è diventato grande e c'era già chi diceva: "Questo ragazzo arriverà in Serie A"
Chi lo conosce dice che sta vivendo un sogno. Sì perché il calcio è una strada, una passione ma non è tutto. Dopo essersi formato alla International School, si è anche iscritto all'università. Babbo Enrico è sempre stato chiaro. Lo accompagnava ai campi di Coverciano, osservava gli allenamenti a patto che una volta a casa il piccolo si metteva sui libri. Così è andata. E ciò che semini, a volte, lo raccogli davvero. Gli amici più stretti, infatti, vivono fuori dal mondo del calcio. Federico ha molti interessi, non li ha accantonati per il suo lavoro. Ha conservato il suo guscio in un ambiente esterno. Oggi approfondisce le curiosità insieme a chi è cresciuto e ha studiato con lui. A casa invece risponde a quelle di Lorenzo, fratellino del 2004 che prova a ripercorrere i suoi passi nella Settignanese, dove tra gli altri è iscritto anche Alvaro Valero.
Pochi giorni fa è arrivato il primo vero contratto che unisce Chiesa alla Fiorentina fino al 2021. E ieri si è chiuso il primo grande disegno del destino: dall'esordio dell'andata a Torino al gol a metà nel ritorno. Mica male. Un percorso netto che sembrava essersi interrotto quando, dopo quella magica serata di agosto, Sousa lo aveva tenuto a lungo in panchina. All'occasione è tornato in Primavera dal suo mentore Federico Guidi e anche lì, contro la Juventus, fu un trascinatore. Oggi le gerarchie sono cambiate e Fede ha fatto le scarpe a Tello, l'esterno ideale della sua squadra di Fifa alla Play Station. Nel frattempo pensa solo a crescere, "deve farlo divertendosi" ha sottolineato babbo Enrico. Magari iscrivendosi a scuola guida per prendere la patente. Il dovere, del resto, viene prima di tutto.
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