Fede&Fede: Fiorentina, riparti da loro

La prima parte di campionato è andata in archivio, il bilancio della Fiorentina non è certamente dei più esaltanti: ventisette punti in diciotto giornate frutto di sette vittorie, sei pareggi e cinque sconfitte. In generale, provando a tracciare un bilancio al giro di boa della stagione, la Fiorentina di Sousa non ha mai convinto al cento per cento dal punto di vista del gioco e i risultati hanno seguito questo andamento. Anche un po' di sfortuna, in alcuni casi, ha influito su una situazione di classifica che vede i viola distanti sei punti dalla zona Europa.

Al di là dei freddi numeri però ci sono due note liete che non possono non essere considerate. I due Fede che stanno facendo impazzire un'intera città. Sì, perché Firenze e il suo pubblico quando vede le giocate di Bernardeschi, o quelle di Chiesa, sogna. Sogna ad occhi aperti un futuro più bello di un presente che, al contrario, lascia meno spazio a sogni di gloria. Da una parte c'è Bernardeschi, amato fin dal primo momento, un colpo di fulmine inevitabile di fronte alla spensieratezza e alle giocate del numero dieci. Dall'altra c'è Chiesa, entrato in scena tutt'altro che in punta di piedi, gettato nella mischia contro la Juventus, ma subito in grado di dimostrare che se è arrivato dove è arrivato non è a causa del suo cognome.

Due ragazzi forti, giovani e soprattutto viola. Viola dalla nascita, arrivati in prima squadra dopo un lungo percorso nelle giovanili. Firenze e la Fiorentina hanno bisogno di gente come loro. Di uomini, prima ancora che di calciatori, che il viola lo hanno vissuto addosso fin da bambini. L'esempio del Milan, fresco vincitore della Supercoppa con dieci italiani in campo e molti prodotti del vivaio, deve insegnare. Oltre ai grandi investimenti, al calciomercato e ai grandi nomi. Si deve ripartire da loro, da Fede e Fede, per tornare, un giorno, a sognare come Firenze merita.