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Fabio Maistro, due mesi con i grandi: Sousa lo segue, i compagni lo coccolano e lui sogna

Il giovane è entrato in pianta stabile in Prima Squadra ed anche nel cuore dei suoi compagni

Giacomo Brunetti

"Sono due ore e mezzo di macchina da Porto Tolle a Firenze: un viaggio tutto sommato agile per i suoi genitori che nel weekend corrono a Firenze per vederlo giocare. E chissà che non lo abbiano trovato diverso - o quanto meno cresciuto - dopo che Sousa lo ha adottato ed inserito in Prima Squadra. Non è più Primavera da qualche mese per Fabio Maistro, convocato la prima volta con i "grandi" per la trasferta contro il Genoa: esordio bagnato, esordio fortunato, verrebbe da dire. Perché sebbene non scese in campo, da quel giorno il ragazzo veneto non ha più abbandonato quelli che sono diventati i suoi nuovi compagni. È il meno chiaccherato della nidiata di giovani viola che stanno varcando con frequenza le porte del centro sportivo, probabilmente per l'inaspettatezza della sua chiamata.

"Un'altra vita, un'altra storia: tra la Primavera e la Prima Squadra la differenza è abissale. Chi lo conosce bene lo assicura, questo salto non potrà che giovargli, sia calcisticamente che caratterialmente: inoltre, ha trovato in Sousa una guida che si è confermata all'altezza del lavoro con i giovani. Ferma Fabio per dargli consigli e redarguirlo: in campo lo segue con attenzione, tanto da soffermarsi per indicargli i movimenti e la soluzione giusta a seconda delle situazioni. Allenarsi al fianco di giocatori è sicuramente più facile, ma anche più impegnativo: il calcio dei "grandi" ti mette davanti a uomini stipendiati che lottano per la maglia e per guadagnarsi lo stipendio. Uno stimolo in più per crederci e migliorare, con la speranza di fare il proprio esordio. Ci è andato vicino a Roma, si stava scaldando cullando in cuor suo il sogno di subentrare, sorte invece poi toccata a Cristoforo. Sarà per un'altra volta. Le qualità tecniche ci sono, quelle le ha sempre avute. Sousa crede in lui, spesso si informa anche della sua vita extracalcistica per assicurarsi che non ci siano eccessi, anche con il classico "a che ora sei andato a letto ieri sera?": l'allenatore portoghese in questo è un maestro, cura ogni minimo dettaglio seguendo maniacalmente la crescita dei suoi pupilli. Contano il lavoro, l'impegno e la tenacia, doti che continuerà a dimostrare per inseguire le sue ambizioni.

""Sa farsi voler bene", racconta chi lo conosce. Pensare che quando in Primavera venivano fatti i test psicologici, risultava uno dei più gettonati. Ed anche in Prima Squadra non è da meno: appena arrivato Saponara, i due hanno subito legato in virtà della vicinanza geografica dei loro luoghi nativi e grazie ad alcuni amici in comune, ma c'è un ottimo rapporto anche con Bernardeschi e Chiesa, suo compagno in Primavera. Ma come detto, è entrato nel cuore di tutti grazie ad un gruppo che lo ha accolto positivamente: anche Maxi Olivera lo ha subito preso in simpatia. In allenamento talvolta riesce a mettersi in mostra, rimanendo spesso mezz'ora in più con lo staff per imparare i movimenti e crescere ancora. Sono state le sue doti a convincere la società al grande salto, qualità che non sono passate inosservate neanche all'estero.

"E' ormai un giocatore della Prima Squadra a tutti gli effetti: e pensare che lui neanche se lo aspettava inizialmente, pensando di essere ancora aggregato alla Primavera. Poi la conferma, l'impegno e le prime soddisfazioni: gli hanno preso anche le taglie del vestito, prima si presentava in tuta. E si sa, quando vengono prese le misure del vestito non si può più tornare indietro.

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