Sono lontani, lontanissimi i tempi dell’Imperatore. Così distanti che, nella memoria collettiva, il ricordo di quel devastante attaccante che fu fino al 2006 pare ormai irrimediabilmente offuscato dagli scandali e le vicissitudini personali che hanno contribuito al suo prematuro declino. Adriano oggi viene tirato in ballo per citare esempi negativi e modelli da evitare, piuttosto che per i gol messi a segno e i titoli vinti. Ne sono esempio due recenti interviste realizzate da Lance e Globoesporte al tecnico Tite, che ha allenato Adriano nel 2011 al Corinthians, e al 32enne attaccante Valdiram, famoso in patria per la carriera segnata da alcol, droghe e sesso. “Quando lo vidi festeggiare il campionato vinto nel 2011 – ha confessato il tecnico brasiliano – ho provato vergogna per lui”.
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Ex viola Adriano tra sesso e alcol: “Quanta vergogna per lui”
L'ex viola continua il proprio declino psico-fisico
MODELLO NEGATIVO — Tite ha parlato di “vergogna” riferendosi alle pessime condizioni fisiche di Adriano, “irrimediabilmente sovrappeso e senza nessuna voglia di impegnarsi. Io posso permettermi di essere grasso, un calciatore no. A infastidirmi – ha rivelato Tite - una foto scattata durante i festeggiamenti per il quinto campionato vinto dal Corinthians (in cui Adriano giocò quattro partite segnando un gol, ndr). Il giorno dopo il trionfo, mentre guardavo una foto della squadra in festa, fui assalito da un sentimento d’imbarazzo. Vidi Adriano sollevare la coppa e provai vergogna”. Motivo? “Un atleta non può permettersi di lasciarsi andare come ha fatto lui. Il modello da seguire è tutt’altro”.
SCHIAVO DEI FANTASMI — Più pesanti le parole di Valdiram, il 32enne attaccante noto in patria per aver gettato al vento una promettente carriera a causa di vizi e stravizi. “Adriano è come me”, ha detto l’ex compagno di Romario ai tempi del Vasco (nel 2006). “Soffre per un vuoto incolmabile, che nel suo caso è causato dalla scomparsa del padre, e per questo tende all’autodistruzione”, ha dichiarato Valdiram, nel frattempo divenuto pastore evangelico. “Come me un tempo, è schiavo dell’alcol e non si fermerà fino a quando raggiungerà il limite. E non manca molto”. A riportarlo è Gazzetta.it.
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