Europa League, l’altra competizione da non snobbare

Metti il ritorno a Lisbona di Paulo Sousa e l'esigenza di dover prendere tre punti per iniziare a far sorridere la classifica del girone I di Europa League. La trasferta portoghese della Fiorentina rappresenta già il punto cruciale nel percorso europeo, lo scivolone interno contro il Basilea costringe i viola a dover vincere. L'avversario è il Belenenses che in questo avvio di stagione, soprattutto nel campionato nazionale, ha racimolato solo 7 punti in 6 partite. I presupposti per rientrare trionfanti ci sono ma la squadra non deve cadere nella trappola di adagiarsi sui propri risultati in Serie A. Starà al tecnico cercare di mantenere alte le ambizioni dei suoi su tutti i fronti. Si perché privilegiarne uno, si legga campionato, è costume frequente per i club italiani ma non per la Fiorentina. Nelle ultime due partecipazioni all'Europa League infatti i viola hanno onorato con tutte le proprie forze la competizione.

Se è vero, com'è vero, che Sousa ha mandato in campo a San Siro una Fiorentina a caccia della vittoria, non c'è un solo motivo per ipotizzare una squadra che voglia snobbare la sorella minore della Champions. L'atteggiamento sempre ambizioso dei viola, al di là dell'avversario, spinge verso questa certezza. Senza dubbio ci saranno degli avvicendamenti: Sepe sarà il portiere, Babacar è pronto a tornare in attacco, Borja avrebbe bisogno di rifiatare e Pepito di giocare per trovare la forma migliore. L'appuntamento di domani sera si presenta come un'ottima occasione per unire le esigenze fisiche dei giocatori al bisogno di riscattarsi per continuare a giocarsela in Europa. Il "gironcino" è una tappa che affascina il giusto ma è percorso obbligatorio verso serate affascinanti di calcio. Da vendicare c'è anche una doppia semifinale contro il Siviglia. Che la rincorsa abbia inizio.