Obiettività e ottimismo. Seguiamo il consiglio di Vincenzo Montella per giudicare la prestazione di Mario Gomez e gli scenari prossimi. E, pur con tutta la buona volontà, non si può essere troppo magnanimi nell'analizzare la partita del tedesco contro il Paok. Non è un caso che tutti i mezzi di informazione abbiano considerato insufficiente la prova del numero 33 (LEGGI), del resto non si può perdonare ad un attaccante il fallire almeno 3 - e siamo bassi - palle gol nitide. Errori grossolani figli, evidentemente, di uno stato d'animo ancora poco sereno, oltre che di scarsa lucidità dovuta ad una forma approssimativa.
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Esercizio di ottimismo
Dietro ai tanti gol sbagliati contro il Paok, Gomez ha mostrato segnali incoraggianti
Però, facendo un pieno di ottimismo, e sforzandoci di pensare comunque positivo, non si può negare che il Mario Gomez visto ieri sera sia sembrato quanto meno vivace. Si è dato da fare, ha corso per 90', non ha avuto paura nei contrasti. Non è molto, è vero, però è uno spiraglio a cui aggrapparsi. Anche perchè a dirla tutta è comunque un (piccolo) passo avanti rispetto al giocatore che avevamo visto all'opera nelle prime giornate di campionato. Lì neppure ci arrivava sul pallone, neanche riusciva a crearsi l'occasione, pareva spaesato e timoroso. E non era reduce da un recente infortunio, come adesso, anzi aveva svolto l'intera preparazione estiva.
Ecco perchè si può sperare che la strada imboccata sia - finalmente - quella giusta. E che all'ex Bayern Monaco serva soltanto un gol per sbloccarsi definitivamente. Perchè l'ottimismo è il profumo della vita, ma non fa vincere le partite...
SIMONE BARGELLINI
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