La punizione dalla traiettoria fiabesca di Muriel, gli strappi vorticosi di Chiesa, il cuore infinito di una squadra. Tutto spazzato via dalle dovute polemiche arbitrali, dall'incriminazione della macchina e dell'errore umano. Una partita viziata che sarà ricordata per il veleno rigettato dalla frustrazione e dalle analisi. E le emozioni, gli spunti, messi in un angolo a fermentare, in attesa che qualcuno si ricordi di loro. Dietro al caos, una prestazione bipolare. Perché accanto alle proteste di Spalletti e Marotta ci sono le incertezze di Lafont e la prova solida della difesa, perché oscurati dai rallenty sul corpo di D'Ambrosio ci sono l'ingenuità di Edimilson e il cinismo di Veretout.
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Emozioni… ma quali emozioni?
Le polemiche arbitrali hanno spazzato via gli punti derivanti da Fiorentina-Inter. Come la prodezza di Muriel, passata in sordina
Emozioni... ma quali emozioni?», recita l'incipit dello sfogo cult di Spalletti dopo Dinamo Mosca-Zenit, quando la squadra del tecnico toscano venne ripresa al 95' dal gol di Samedov. Un recupero troppo lungo, generoso. Il tecnico fece un sol boccone di giornalista e traduttore, sbottando ed entrando nella cultura web. Lui, Malesani, liberazioni da raccolta. Come quelle sputate fuori dopo la gara contro la Fiorentina. Già, perché se l'episodio ha indirizzato il risultato, è altrettanto vero che tale gogna mediatica non si vedeva, all'incirca, dai tempi del famigerato "gol di Muntari". E proprio perché tocca a tutti, i viola vogliono guardare avanti, indifesi davanti alle offese. Dopo la querelle legata alla sfida contro la SPAL - dove Pairetto si attenne al protocollo - è successo di tutto.
Le emozioni, però, torneranno. Anzi, lo stanno già facendo. La semifinale di Coppa Italia incombe e non c'è tempo per distrarsi con i problemi altrui. «Stavolta è andata bene», penserà qualcuno. Abisso è stato fermato per un mese dalla classe dirigente arbitrale, la Fiorentina invece non vuol fermarsi. La doppia sfida contro l'Atalanta è un ostacolo fondamentale, specialmente la gara al 'Franchi'. Allenamento a porte aperte, recuperi di formazione e largo al campo, annebbiato da uno schermo e dalle sentenze. La coreografia per Davide, gli oltre 30mila spettatori. «Emozioni... ma quali emozioni?», quelle che si celano non troppo velatamente dietro alle polemiche.
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