"Ore 19.30, è appena terminata la prima amichevole dalla Fiorentina vinta per 10-1 contro il Trentino Team, impegno non certo probante, ma che ha comunque portato qualche indicazione positiva, soprattutto su un Pepito sempre più protagonista e un giovane Chiesa sugli scudi. Arriva il momento della consueta conferenza stampa di Paulo Sousa, il tecnico portoghese non parla da mesi, c'è attesa anche fra gli addetti ai lavori: "Cosa dirà? Il mercato? Il rapporto con Corvino? E quello con Rossi?". Queste le maggiori domande che affollano la mente dei giornalisti nella fredda sala stampa del Carlo Benatti di Moena.
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Ecco Sousa 2.0, faccia triste e tono rassegnato
La prima conferenza stampa non ha dato indicazioni positive sullo stato d'animo del tecnico
"Dopo una breve attesa il tecnico arriva, le premesse non sono delle migliori: faccia triste, funerea oseremo dire, nonostante le positive indicazioni della amichevole appena giocata. Le prime domande, le prime risposte: brevi, concise, a tratti poco convinte. Le parole su Rossi che non aprono ad una sua permanenza, quelle sul rapporto con Corvino e quelle su un organico che, come l'anno scorso, appare troppo corto per competere in un campionato che, a detta dello stesso tecnico, sta tornando su alti livelli. Un passaggio su tutti ci ha colpito: "Da quando ho finito questa stagione non mi aspetto nulla, mi aspetto solo di lavorare con quello che ho", e ancora "Sapete quanto ho lottato la scorsa stagione per mantenere dei giocatori, quest'anno sono concentrato molto di più sul lavoro in campo".
"Parole che lasciano il segno, sorprendono chi ascolta, i dubbi maggiori sono sulle reali convinzioni del tecnico in quello che sta nascendo, in quella che sarà la Fiorentina della prossima stagione. "Con Corvino c'è fiducia, lavoriamo per essere competitivi", parole che, estrapolate dal contesto, dovrebbero trasmettere fiducia, ma proferite da un Sousa con un tono a tratti rassegnato, quasi "depresso", non danno certezze sulla stagione che verrà. Rispetto all'anno passato le differenze sono chiare e tangibili, il tecnico portoghese trasmette meno energia, meno carica, e lascia spazio a parecchi dubbi. Occorre ricordare però che siamo solo all'inizio di una lunga stagione, il tempo per ripartire c'è tutto, ma le premesse, va detto, non sono delle migliori. Ai posteri l'ardua sentenza.
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