Sul Corriere dello Sport-Stadio si analizza la maturazione, tattica e mentale, di Adem Ljajic. Il paragone è con Mario Balotelli, che però ha dovuto emigrare all'estero prima di tornare in Italia e riprendere la propria crescita calcistica. Ljajic deve ringraziare Montella, che lo ha voluto fortemente in rosa estate scorsa, che gli ha dato fiducia e che è riuscito a trovargli una posizione in campo, come nessun altro prima di lui ci era riuscito. Adesso può giocare sia come ala che come seconda punta. Il tecnico napoletano, però, gli ha trasmesso una caratteristica che forse h cambiato il serbo una volta per tutte: la cattiveria. Perché Ljajic adesso è più concreto e, contro Milan ed Atalanta, l'ha dimostrato a più riprese conquistandosi anche l'ammirazione del suo tecnico. E senza dimenticare che Ljajic fa parte di quella generazione del '90 tanto talentuosa in Italia: tra tutti, Balotelli, El Shaarawy, Lamela e Pogba. Lui c'è e non ha dovuto fuggire dalla Serie A per poi tornarci (come Balotelli), ma ci è sempre rimasto.
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Ecco perché Ljajic è diventato fondamentale
Ecco cosa ha saputo dargli Montella (COMMENTA)
MATTEO DOVELLINI
Twitter @MatteoDovellini
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