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E adesso ADV torni presidente

L’articolo di Luca Calamai all’indomani dell’addio di Corvino (COMMENTA)

Redazione VN

Venti milioni già stanziati per coprire i buchi di due maldestre campagne acquisti e una squadra risucchiata in zona retrocessione. Gli obiettivi estivi della famiglia Della Valle — autogestione societaria e obiettivo Europa League — si sono disintegrati. Ieri la proprietà viola ha preso il primo provvedimento chiudendo, in maniera consensuale, il rapporto con Pantaleo Corvino. E' solo il primo atto. Come ha giustamente spiegato il patron Andrea processi e condanne sono rimandati a giugno perché ora c'è da pensare alla classifica. Il quint'ultimo posto e gli occhi spaesati di Delio Rossi e dei giocatori sono da allarme rosso. Per tenere in piedi una Fiorentina senza anima e senza leader le parole di buonsenso della proprietà forse non bastano.

Occorre un messaggio ancora più forte. Quale? Forse è arrivato il momento che Andrea Della Valle torni a essere il presidente effettivo. Sia chiaro, il patron non è mai stato lontano dalla Fiorentina come testimoniano le puntuali visite alla squadra, la presenza immancabile tranne improrogabili impegni di lavoro al Franchi e l'allungamento del contratto di Jovetic convinto dalle parole dell'azionista di maggioranza. Per non parlare degli stipendi che arrivano puntuali ogni fine mese. Ma un Andrea Della Valle che riprendesse anche formalmente il timone del club viola porterebbe subito la Fiorentina nel futuro ottenendo tre risultati immediati: 1 garantire alla città che non ci sarà nessun tipo di disimpegno; 2 rassicurare i giocatori più importanti che la società è più forte di prima; 3 spiegare al calcio italiano che la famiglia Della Valle, nonostante i torti subiti, continua ad andare avanti con la schiena dritta passaggio importante con una classifica così ballerina.

Questo «passo» non è stato ancora fatto perché il patron Andrea è coinvolto, più che in passato, nella gestione diretta delle sue aziende. Ma, in questo momento, la Fiorentina è l'azienda del gruppo più in difficoltà e quindi merita una «gestione straordinaria». Poi, rimessa in rotta la nave, scatterà l'inevitabile rivoluzione estiva. Dell'attuale mondo viola c'è ben poco da salvare, in campo e dietro le scrivanie: Jo-Jo, Behrami, qualche giovane di talento, il fair-play, la collaborazione con «Save The Children», il sostegno di alcuni sponsor importanti, i nuovi campini e il progetto che dovrebbe decollare nei prossimi giorni su nuovo stadio e mini-Cittadella. Andrea Della Valle scelga la nuova squadra seguendo il suo istinto. Non potrà fare peggio di chi ha scelto per lui.

Luca Calamai - La Gazzetta dello Sport