Dopo Nastasic, un altro tesoretto made in Corvino

L’ultima campagna acquisti della Fiorentina è stata un vero successo, da Borja Valero a Pizarro, passando per Savic e Giuseppe Rossi, un flusso enorme di giocatori finanziato in gran parte da due cessioni, ovvero quelle di Behrami e soprattutto Nastasic. Circa 35 milioni sono entrati nelle casse viola da queste due cessioni, una cifra quasi folle se si pensa che 18 e 12 mesi prima i due erano stati acquistati da Corvino per una somma intorno ai 5 milioni complessivi. Una sorta eredità dell’ex ds, che ha avuto meriti e demeriti nella costruzione e nella distruzione della Fiorentina dell’era Prandelli.

Da Jovetic a Ljajic, da Cerci a Roncaglia (bloccato proprio dal direttore salentino), qualche grossa traccia della vecchia gestione c’è ancora nella Fiorentina di oggi, malgrado le decine di operazioni in entrata ed in uscita chiuse dal duo Pradè e Macia. La coppia mercato è già al lavoro per il futuro, ma sa già che potrà, volendo, usufruire anche degli ultimi frutti del lavoro di Corvino per rimpinguare le casse viola. Solo Jovetic, Roncaglia e la metà di Cerci hanno oggi un valore che supera i 40 milioni, ben più dei circa 10 costati. Un bottino utilissimo, sempre che Montella decida di privarsi di loro.

Un lascito importante per la Fiorentina di domani, ma anche il riconoscimento del valore del lavoro di un direttore sportivo che nelle ultime stagioni ha sì costruito squadre non all’altezza, ma ha comunque scovato alcuni giocatori che si sono rivelati di assoluto valore. A questi va poi aggiunto Ljajic, la cui situazione contrattuale non concede la possibilità di sbilanciarsi sul suo futuro né su una valutazione precisa, che però sarà sicuramente superiore ai 7 milioni sborsati tre anni fa. E infine c’è Seferovic, anche lui in rampa di lancio: un tesoretto economico, ma anche tecnico, in mezzo ai numerosi investimenti a vuoto degli ultimi due anni di deludente gestione Corvino.

FRANCESCO CIANFANELLI

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