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Direttore della giovane orchestra viola: Badelj, il compitino non serve più

Badelj è stato l'acquisto più importante di Pradè, ma fin qui ha brillato solo contro il Milan. La sua intelligenza calcistica non si discute, ma deve e può fare di più

Stefano Niccoli

Castrovilli e Pulgar squalificati. Chi al loro posto? Probabilmente Benassi e Zurkowski, ma il loro impiego contro il Verona, soprattutto quello del polacco, è ancora un punto interrogativo. La certezza a centrocampo è una e si chiama Milan Badelj. Il croato agirà, come di consueto, davanti alla difesa. Sarà lui a far partire l'azione, a dettare i ritmi. Con risultati, si spera, migliori rispetto a quelli ottenuti nelle ultime partite.

Inutile girarci intorno: Badelj, fin qui, ha deluso. A Cagliari è stato mangiato da Nainggolan. Ha brillato solo contro il Milan. A San Siro ha preso in mano la mediana viola, disegnando passaggi e lanci incantevoli. Da lui, tifosi e società si aspettano di più. Non servono colpi alla Pirlo (magari, ma di Pirlo ce n'è uno), ma giocate più coraggiose e più veloci. Troppo spesso il croato si è limitato al compitino. La Fiorentina non ne ha bisogno. L'intelligenza calcistica di Milan non si discute, può e deve fare di più.

L'ex Lazio non ci ha pensato un attimo a tornare a Firenze, città a cui è legato non solo, purtroppo, per motivi sportivi. E' stato l'acquisto più importante di Daniele Pradè. Il numero cinque gigliato non può più sbagliare: è arrivato il momento di ricambiare la fiducia del direttore sportivo. Badelj, tra i più anziani in rosa, è il direttore della giovane orchestra viola. A lui il compito di farla suonare al meglio.

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