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Dir. CorFio e pres. AST: “Controversie con Commisso, ecco cos’è successo”

(Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

I due interventi

Redazione VN

Roberto De Ponti, direttore del Corriere Fiorentino, e Sandro Bennucci, presidente dell'Associazione Stampa Toscana, hanno fatto chiarezza sugli attriti con Rocco Commisso in onda su TMW Radio:

De Ponti: "Era venuta fuori la storia dei cartellini gialli, non è la prima volta che si crea questo tipo di tensione. Puntare il dito contro uno o l'altro giornalista è come scegliere un colpevole e dire fate di lui ciò che volete. A mio avviso la Fiorentina ha gravi problemi di comunicazione. Se tu sei in trattativa per capire come fare uno stadio nuovo e hai un ministro che sta decidendo, non puoi deriderlo dicendogli "caro Franceschini con i tuoi soldi tu fai quello che vuoi", è un modo un po' stravagante di trattare. Credo che quando è arrivato a Firenze Commisso immaginasse un appoggio totale su ogni cosa che faceva. E per certi versi lo ha anche avuto. Ma poi ha cominciato ad alzare i toni e a forzare i paletti. Aldilà di tutto penso che si tratti di un'arma di distrazione di massa. Perché nonostante tutto la Fiorentina in questi due anni non è mai stata nella parte sinistra della classifica avendo comunque il settimo monte ingaggi della A. E non vorrei che si venissero a creare degli alibi del tipo 'qua non mi vogliono, a questo punto traggo le mie conclusioni'. Il presidente Commisso ha tutto il diritto di difendersi dalle critiche, ma quello che reputo pericoloso è il fatto di 'chi non la pensa come me si prende un cartellino'. Dare di spia ad un cronista è fuorviante"

Bennucci: "Vorrei precisare una cosa. Ordine dei giornalisti della Toscana, Associazione Stampa Toscana e Gruppo toscano giornalisti sportivi-Ussi, sono intervenuti perché chiediamo rispetto per chi fa il nostro mestiere. E' la seconda volta nel giro di un mese e mezzo che Commisso entra a gamba tesa sui giornalisti. Ci siamo fatti sentire con un comunicato prima di Natale: quando parlava della storia dei cartellini gialli e rossi. I giornalisti danno delle notizie, poi se il direttore del giornale decide di fare un commento è libero di farlo ovviamente rispettando quello che prevede la nostra carta deontologica. L'opinione non può essere attaccata o censurata. Noi siamo voluti intervenire per ribadire il fatto che i giornalisti devono essere liberi di fare il loro mestiere con serenità. Non è accettabile una censura su commenti e opinioni. Il cronista deve avere la possibilità di fare il suo mestiere, di intercettare i personaggi pubblici. Fa parte del mestiere. Se la situazione non funziona e ci sono delle critiche bisogna saperle anche prendere. Se Commisso avesse delle cose da dire, potrebbe aprire una conferenza stampa, dove ci sarebbe così il contradditorio. Ma iniziare a sparare su una categoria mi sembra eccessivo. Noi siamo intervenuti solo due volte, ma non vogliamo fare gli avvocati difensori. Interveniamo quando c'è da intervenire. La conferenza stampa aperta potrebbe essere un'ottima palestra su cui confrontarsi".

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