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Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images
Se Sabastien Frey è diventato nel primo decennio degli anni 2000 uno dei migliori numeri uno europei lo deve anche a Vincenzo Di Palma, storico preparatore dei portieri nello staff di Cesare Prandelli. Nella seconda avventura in riva all'Arno del tecnico di Orzinuovi, Di Palma non faceva parte dei suoi collaboratori ma nonostante questo si è fatta un'idea ben precisa su Bartlomiej Dragowski, attuale portiere della Fiorentina, e la spiega durante il Pentasport di Radio Bruno:
Il polacco è un buon portiere, bravo nell'uno contro uno ma deve migliorare assolutamente nella fase di non possesso. In altre parole, deve controllare meglio lo spazio, essere padrone della propria zona di campo. Il gol preso ad Udine quest'anno, ad esempio, è l'esempio lampante di come Dragowski debba migliorare. Come? Allenandosi il più possibile con la squadra ed i compagni di reparto. Il gioco coi piedi? Questo aspetto è diventato ormai quasi un'esasperazione del ruolo: le cose importanti per un portiere sono altre.
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