Joaquin mata il Napoli. Un gol semplice quanto importante quello segnato dallo spagnolo contro i partenopei. Una vittoria preziosa che consente ai viola di portarsi a meno sette dalla squadra di Rafa Benitez e di tener viva la lotta per il terzo posto. Ci voleva una risposta dopo l’eliminazione dall’Europa League per mano della Juventus. E la risposta è arrivata, nonostante la prestazione tutt’altro che buona.
news viola
Déjà vu quattro anni dopo
Una coincidenza positiva con il passato con il Napoli
Un successo simile a quanto accaduto nel 2010. E’ martedì nove marzo e allo stadio Franchi la Fiorentina gioca il ritorno degli ottavi di Champions League contro il Bayern Monaco. La gara d’andata era finita 2-1 per i bavaresi grazie al gol di Klose su offside chilometrico non fischiato dall’arbitro Ovrebo. Ci vuole un “miracolo” a Firenze per passare il turno. E per poco non accade davvero. Vargas segna l’1-0, nella ripresa Jovetic raddoppia. Al 59’ Van Bommel accorcia le distanze, passano appena cinque minuti e JoJo fa 3-1. I tifosi sono in estasi. Nemmeno il tempo di esultare che gli ospiti si portano sul 3-2: Robben prende palla sulla trequarti, si accentra e lascia partire un missile dai 25 metri che si insacca alle spalle di un incolpevole Frey. Nonostante la vittoria, la viola viene eliminata dalla coppa dalle grandi orecchie. Nel weekend, sabato 13 marzo per la precisione, la Fiorentina è impegnata in campionato in trasferta col Napoli. Gli azzurri, guidati da Mazzarri, vanno in vantaggio con Lavezzi. Prandelli, però, azzecca i cambi giusti e porta a casa i tre punti grazie alla doppietta di Gilardino e alla rete di Jovetic.
Quattro anni dopo, sempre a marzo, la situazione si ripete, con la sola – ma non trascurabile – differenza che la Fiorentina è in Europa League e non in Champions. Giovedì 20 al Franchi c’è il ritorno degli ottavi della competizione europea contro la Juventus. La Fiorentina attacca, sfiora il vantaggio con Gomez, Pizarro e Ilicic, ma soccombe su una punizione capolavoro di Pirlo al 72’. Bianconeri ai quarti e gigliati a casa, nonostante gli applausi del pubblico al triplice fischio. Come nel 2010, i viola hanno la possibilità di rifarsi in campionato contro il Napoli. Soffrono, malgrado l’uomo in più, ma al 43’ del secondo tempo Joaquin firma di testa l’1-0 e regala ai suoi compagni una vittoria fondamentale.
Déjà vu sì, ma con una differenza rilevante. La Fiorentina del 2014 non è al termine di un ciclo, lo era, invece, quella di Prandelli che sarebbe “implosa” di lì a poco. Il tecnico di Orzinuovi avrebbe lasciato Firenze a fine stagione, mentre i fratelli Della Valle venivano fortemente contestati dai tifosi perché troppo assenti e disamorati della propria “creatura”. Quattro anni dopo le cose sono cambiate eccome. Adv è partecipe come forse non lo era mai stato, mentre Macia e Pradè sono gli architetti di una formazione guidata con sapienza e maestria da Vincenzo Montella. Insomma, la Fiorentina è tornata ad avere una società presente, vogliosa di stupire e di entrare nel "salotto" buono del calcio italiano, cosa che non aveva nel 2010.
STEFANO NICCOLI
© RIPRODUZIONE RISERVATA