Decrescita infelice

Dicesi decrescita quella corrente di pensiero favorevole alla riduzione controllata, selettiva e volontaria della produzione economica e dei consumi. Qualcuno ha associato tale concetto alla felicità, ma nel caso della Fiorentina, e di qualsiasi altro contesto in cui entrano in gioco sentimenti e emozioni, la decrescita, qui di risultati e obiettivi sportivi, non può che essere infelice.

La squadra che ha mancato la qualificazione in Europa dopo cinque partecipazioni consecutive è stata smontata e riassemblata in estate, ottenendo dopo ventuno giornate il primo posto... ma nella parte destra della classifica. Con la sconfitta di Marassi la squadra di Pioli ha fatto triplo 7 (7 vittorie, 7 pareggi, 7 sconfitte), ma il calcio non è una slot machine e non c'è nessun jackpot. C'è solo un anonimo undicesimo posto, a -5 (potenzialmente -8) dal sesto posto, l'ultimo sicuro per avere impegnati i giovedì sera in trasferte europee e non sul divano a guardare Masterchef.

La decrescita infelice, però, avvolge anche altri ambiti viola. Prendiamo la Fiorentina Women's, campionessa d'Italia in carica, che dopo dieci giornate è quarta a -14 dalla Juventus capolista e, soprattutto, a -11 dalla zona Champions. Oppure le giovanili: la Primavera, vice campione in carica, è settima e al momento non andrebbe nemmeno ai playoff. Stessa sorte per Under 17 (sesti) e Under 15 (settimi). Unica eccezione gli Under 16, che con il secondo posto attuale sono per ora l'unica Fiorentina che tra maggio e giugno rischia di essere ancora in corsa per vincere qualcosa.

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