De Sisti racconta: “Bel ricordo lo Scudetto ma la vera vittoria è l’affetto di Firenze”

Giancarlo De Sisti ha entusiasmato gli amanti del calcio con la maglia della Fiorentina ma anche con quella della Roma. Picchio ha rilasciato un'intervista a Stopandgol.net dove ha ripercorso alcune tappe della sua brillante carriera:

Roma o Firenze? Non c’è una preferenza assoluta, e questo stanca gli stessi tifosi che da una parte e dall’altra vorrebbero avermi “tutto” per loro. D’altra parte io nasco in un quartiere popolare di Roma, tutti i miei parenti, tranne uno zio, tifavano per la Roma. Nasco con questi colori, riesco a giocare ed immaginarmi nello Stadio Olimpico, a sognare ad occhi aperti. Ho vissuto la Roma in due periodi differenti: l’orgoglio della Curva Sud non l’ho dimenticato. Quando passai dalla Roma alla Fiorentina, non piansi ma ero molto dispiaciuto.

A Firenze mi mandò Egisto Pandolfini – rivela Picchio De Sisti – descrivendomi come giovane regista adatto alla Fiorentina in espansione, la «Fiorentina Ye-Ye». Dopo la prima partita, giocata quando ero militare a Roma, la giocai a Bergamo, contro l’Atalanta. Segnai ed il presidente Baglini, a Milano, mi presentò ai suoi amici come il suo gioiello. Rimasi stupito, perchè mi fece capire che Firenze mi accoglieva a braccia aperte. A Firenze c’erano Umberto Maschio, Castelletti, Chiarugi, Merlo, Esposito: tutti ragazzotti giovani e pronti. Era una Fiorentina brillantissima che puntò su di me come regista. Ho dato l’anima perché ero orgoglioso. Tante gioie e delusioni coronate dallo scudetto: la mia vittoria assoluta, però, è quello di essere entrato nel loro cuore ed essere considerato uno di loro, ed essere inserito nel tessuto sociale cittadino, oltre a raggiungere i massimi successi nella parte migliore della carriera”.

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