Dalla paternità alla fascia di capitano: la nuova vita di Gonzalo

Lo guardi giocare e ti chiedi come sia possibile che uno come Gonzalo non sia in uno dei più potenti club del mondo. Grintoso come quando nel tempo libero suona chitarra, elegante palla al piede e a testa alta. Contro il Frosinone ha realizzato il suo primo gol in stagione, il 18° in Serie A. Mica pochi. L'attuale stagione, la quarta a Firenze, ha portato diversi cambiamenti e stravolgimenti nella sua vita. Il primo, il più impegnativo e piacevole, è l'arrivo del piccolo Ian Luca meno di quindici giorni fa.

E pensare che soltanto un mese e mezzo prima, dopo otto anni di esilio, era tornato a provare una vecchia emozione. Il Ct Martino, complice il forfait di Garay, lo aveva richiamato nella Nazionale argentina. In quella occasione Gonzalo è sceso in campo per 90' nella vittoria contro la Bolivia per 7-0. Ultimo, certo non per importanza, è l'investitura di capitano con la maglia della Fiorentina. In questo primo scorcio di stagione Pasqual è rimasto ai box per un mese per un infortunio e in altre circostanze gli è stato preferito Alonso. La fascia, che lo scorso anno Montella faceva girare tra quasi tutti i membri della rosa, è finita quasi di diritto sul suo braccio. Quello di uno dei senatori di questo spogliatoio.

Il legame con Firenze, specie ora che ha messo su famiglia, è diventato indissolubile anche se il prolungamento di contratto due anni fa era già stato un segnale forte. Il numero 2 sarà il faro della difesa viola ancora per molto tempo. Il suo desiderio è sempre stato quello di chiudere la carriera al San Lorenzo, squadra argentina del suo cuore. Ma non è adesso il momento di pensarci. Testa al presente, alle gioie e alle difficoltà che potranno arrivare e che Gonzalo, con la consueta classe, talvolta può prendere di tacco. Come quel pallone vagante al 29', messo in area da Mati, che ieri contro il Frosinone ha trasformato in un magnifico gol.