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Da Reginaldo a Neto, tutte le corvinate brasiliane. Ora tocca a Hernani?

Durante la sua prima esperienza come dirigente della Fiorentina, Pantaleo Corvino spesso ha pescato dal Brasile, inteso sia come paese che come campionato, sia per la prima squadra che per le giovanili

Stefano Fantoni

Durante la sua prima esperienza come dirigente della Fiorentina, Pantaleo Corvino spesso ha pescato dal Brasile, inteso sia come paese che come campionato, sia per la prima squadra che per le giovanili. Al suo primo anno viola si presentò con un terzetto dimenticabile: Do Prado dal Perugia, Filipe Gomes dal Vasco da Gama e Mateo dal Sao Caetano. Nel 2006 leggermente meglio, con l'acquisto dal Treviso di Reginaldo: sei gol in ventisette presenze, poi la cessione al Parma. L'anno seguente quattro giovani di belle speranze: Alex Dos Santos dai bulgari del Lokomotiv Plovdiv, il duo Jackson BeckhamAlan Empereur, ma soprattutto Ryder Matos per circa trentamila euro dal Vitoria.

L'estate 2008 è quella di Felipe Melo, acquistato per circa otto milioni dagli spagnoli dell'Almeria e rivenduto dopo una sola stagione alla Juventus per quasi venticinque. Un capolavoro in tema di plusvalenze. Nel 2009 Corvino fa passo, per poi 'riprendersi' la stagione successiva tra agosto e gennaio con Felipe dall'Udinese e Keirrison dal Barcellona. Virgolette doverose, considerando il rapporto a perdere tra esborso economico e resa sportiva dei due giocatori. L'annata dopo è la volta di RomuloNeto, entrambi provenienti dall'Atletico Paranaense. Guarda caso la società in cui attualmente milita il giovane Hernani, nel mirino viola e non solo: che possa essere lui il primo brasiliano della seconda era Corvino?

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