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Da Gonzalo a Borja Valero, il passaggio del testimone… e della fascia

FLORENCE, ITALY - MAY 28: Gonzalo Rodriguez of ACF Fiorentina greeted the audience for his last game with Fiorentina's shirt during the Serie A match between ACF Fiorentina and Pescara Calcio at Stadio Artemio Franchi on May 28, 2017 in Florence, Italy.  (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Che sia stata la proverbiale crisi del settimo anno a rompere la vicinanza fra Borja Valero e Gonzalo Rodriguez? Ieri sera si sono scambiati la fascia due volte...

Stefano Rossi

Che sia stata la proverbiale crisi del settimo anno a rompere la vicinanza fra Borja Valero e Gonzalo Rodriguez? Ieri sera, dopo oltre 200 partite insieme, sono scesi in campo insieme per l'ultima volta. I riflettori, giustamente, se li è presi Gonzalo. Il difensore rocker si è emozionato quando ha ricevuto eccezionalmente cori ad personam e ha visto tutti i suoi compagni formare un tunnel umano a mo' di passerella mentre lasciava il prato del Franchi per l'ultima volta. E' uscito lì, dal campo e di scena. In settimana in sala stampa non aveva lesinato critiche alla società ma gli addii con gli stracci che volano sono uno dei piatti forti della casa.

E' successo a Di Livio, a Pasqual e poi all'argentino ma del resto, si sa, il tempo oltre che essere galantuomo passa per tutti. Ed è così che fra compagni non ci si può più dire "ci vediamo domani al campo". Fa male, specie quando si creano forti legami che vanno oltre il risultato sportivo. Gonzalo e Borja, protagonisti in negativo della clamorosa retrocessione del Villareal, a Firenze avevano trovato riscatto a la giusta dimensione. Oggi rimane solo Borja di viola vestito col suo sogno di chiudere a Firenze col calcio giocato. E, secondo i più informati, non è nemmeno scontato che finirà davvero così.

Ieri sera però tra due c'è stato un saluto intenso, prolungato. Di amicizia fraterna. Un pizzico di merito va dato anche a Paulo Sousa che quando ha richiamato l'argentino in panchina per ricevere la standing ovation ha mandato in campo lo spagnolo. Gonzalo ha potuto così stringere la fascia di capitano al braccio dell'amico. Un gesto simbolico ma che ha il sapore dell'incoronazione del prossimo capo dello spogliatoio, come lui stesso si era auspicato in conferenza. E Borja? A fine partita ha avuto l'eleganza di sapersi fare da parte. Al triplice fischio di Martinelli ha rimesso la fascia al braccio di Gonzalo in modo che potesse congedarsi e salutare il Franchi coi gradi del capitano. Un piccolo gesto elegante, di chi sa stare al suo posto. Una qualità rara per chi è abituato a vivere sotto i riflettori. E poi, alla fine, per un amico si fa questo ed altro.

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