Nel giorno in cui il tifo viola organizzato ‘’risponde’’ con uno striscione pungente a quella che ad oggi resta probabilmente l’unica uscita a vuoto, mediaticamente parlando, di Federico Bernardeschi, prende il via ufficialmente la stagione dell’altro Federico: Chiesa. Stesso nome, quattro anni di differenza di età e due momenti professionali, nonché due caratteri, completamente diversi.
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Da Federico a Federico. La giornata agli antipodi Bernardeschi e Chiesa
Il primo vestirà presto la maglia della Juventus, il secondo rappresenta la rinascita della Fiorentina
Federico Bernardeschi andrà alla Juventus, coronando quello che ormai da un paio di stagione è il suo più che legittimo sogno professionale. Eccezion fatta per quella frase ‘’fuori pista’’ Bernardeschi non ha mai mancato di rispetto alla Fiorentina, lui ed il suo agente Beppe Bozzo hanno gestito il distacco tecnico con raziocinio e lungimiranza (Kalinic ed il suo entourage potrebbero anche prendere nota). Alla fine Corvino porterà nelle casse viola la cifra che ha sempre voluto (circa 45 milioni complessivi di bonus, senza contare i possibili acquisti di Sturaro o Rincon) e Bernardeschi coronerà la sua grande ambizione professionale. Con più che probabile legittima soddisfazione.
Chiesa invece è il simbolo di quella che tutti si augurano sarà la rinascita viola. Testimonial delle nuove maglie e preso anche in considerazione, dato il suo carisma, per vestire i gradi di vice capitano della squadra. Poi le dinamiche del gruppo e le regole di anzianità dello spogliatoio hanno imposto altre scelte, il tutto coniugato alla volontà di far crescere ‘’gradualmente’’ il ragazzo senza investirlo di responsabilità eccessive. Sarebbe un peccato spegnere quel sorriso contagiante, quella gioia di giocare a calcio che è il biglietto da visita di Federico Chiesa e che da stasera sarà a disposizione di mister Pioli.
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